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World Press Photo 2017, la mostra sbarca a Roma

La mostra itinerante del più prestigioso premio di fotogiornalismo mondiale, giunto alla 62° edizione, sbarca al Palazzo Delle Esposizioni di Roma dal 28 aprile al 28 maggio 2017

Vi raccontiamo il World Press Photo 2017.

Ankara, 19 dicembre 2016.

Mevlut Mert Altintas, 22 anni, poliziotto fuori servizio, vestito in giacca e cravatta entra al Centro d’Arte Contemporanea Cankaya mostrando il suo tesserino. E’ in corso la mostra fotografica “La Russia vista dei turchi”. In quel momento l’ambasciatore russo Andrey Karlov sta tenendo un discorso sui rapporti di amicizia tra i due paesi.  Il poliziotto staziona solitario dietro l’ambasciatore che sta parlando. Freme, apre la giacca. Di colpo estrae la sua pistola. Poi le grida, il panico, gli spari. L’ambasciatore cade davanti alla telecamera che lo stava riprendendo sotto i numerosi colpi esplosi, ed infine l’epitaffio pronunciato dall’assassino

Non dimenticate Aleppo, non dimenticate la Siria, Allahu Akbar”.

Destino volle che Burhan Ozbilici, (55 anni, turco), fotografo dell’Associated Press (AP), quel giorno passasse di lì per caso. Attirato dalla presenza di una carica importante qual era l’ambasciatore, decise di entrare per scattare qualche foto di archivio.

Il risultato di questa concatenazione di eventi ha portato il fotografo di AP a vincere il WPP.

Per chi non lo conoscesse, il World Press Photo  è semplicemente il più importante concorso di fotogiornalismo del mondo.

Fondato ad Amsterdam, dal 1955 premia le foto che descrivono meglio la società e i cambiamenti che viviamo. I temi sono rivoluzioni, guerre, diritti, vittorie e sconfitte dell’umanità. Pietre miliari che segnano la storia.

Quest’anno la foto vincitrice del World Press Photo si intitola appunto “Un assassinio in Turchia”  e  ritrae il killer nel momento successivo all’omicidio dell’ambasciatore. Subito pesantemente criticata per la cruenza della scena, non poteva che essere la vincitrice, come uno dei sette componenti della giuria ha dichiarato:

 «Ogni volta che arrivava sullo schermo dovevi quasi spostarti indietro, tanto è forte quell’immagine».

World Press Photo

Un assassinio in Turchia

La sua forza risiede forse nella dicotomia tra finzione e realtà che il fotografo Burhan Ozbilici ha immortalato, perchè, pur sapendo che si tratta di un fatto realmente accaduto, appare una scena finemente costruita. Infatti, l’omicidio da parte del ventiduenne turco si è svolto durante una mostra fotografica, quindi le luci, la pulizia e il minimalismo dello sfondo sono profondamente irreali. Per continuare con gli abiti dell’assassino il quale è vestito in giacca e cravatta .

Questo contrasto riempie ancora più di significato lo scatto. La violenza e l’odio che l’uomo è in grado di provare, viene ritratta con una eleganza che aumenta lo sconcerto dello spettatore, che è si  abituato ad osservare scene di guerre e uccisioni, ma in questo contesto riceve un vero e proprio schiaffo dalla coscienza del nostro tempo. Una invasione intima e atroce.

La stessa Letizia Battaglia (Fotografa palermitana che è stata testimone dei fatti di mafia del capoluogo siciliano dagli anni  ’70 ai ’90),  interpellata da Repubblica per analizzare le critiche mosse al vincitore del World Press Photo, ha sottolineato che l’eleganza formale della foto è solo un incidente di percorso, e che il fotografo ha fatto il suo lavoro.

Perché il fatto scandaloso non è lo scatto fotografico in sé, ma la realtà che esso ritrae; e se non ci fossero i fotografi la memoria collettiva ne risentirebbe profondamente.

Oltre al vincitore assoluto sono stati preimati altri 44 fotografi provenienti da 25 paesi in varie sottocategorie quali sport, daily life, people, long-term projects, nature.

Quest’anno sono stati premiati anche ben quattro italiani, Francesco Comello, Alessio Romenzi, Antonio Gibotta  e Giovanni Capriotti.

Ma come viene fatta la selezione a questo ambitissimo concorso? La giuria internazionale del premio cambia a ogni edizione. Viene nominata dal direttore del World Press Photo Lars Boering ed è composta da sette membri che votano a scrutinio segreto finché una immagine non ottiene sei preferenze, aggiudicandosi il premio. Per favorire la concentrazione gli organizzatori mantengono attorno ai dieci gradi la temperatura nella sala proiezioni in cui vengono mostrate le fotografie: i giurati scelgono quindi le foto da premiare avvolti nelle coperte e in una sala che è tenuta quasi sempre nella semioscurità, per far vedere meglio le immagini.

Palazzo delle Esposizioni, Via Nazionale, 194, 00184 Roma

Biglietti
(valido per tutte le mostre in corso)

Intero € 12,50
Ridotto € 10,00 [1]
Ragazzi dai 7 ai 18 anni € 6,00
Bambini fino a 6 anni gratuito

vervemagazine

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