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Il velluto, in tutte le sue colorazioni, è uno dei principali must have della stagione autunno inverno 2016/2017.
Sguardo rapito dal suo colore cangiante, dita che scorrono veloci tra le sue pieghe sinuose. Il velluto ha letteralmente invaso le sfilate della Milano Fashion Week.
Utilizzato sulle giacche Seventies di Peter Dundas, sui tailleur animalier anni ’70 di Cavalli, sugli abiti a matita di Miuccia Prada che lo utilizza anche per le spalline a sbuffo.
Tra gli stilisti che scelgono il total look in velluto spicca Alberta Ferretti con tailleur pijama.
Etro per la sua linea ispirata alla Londra degli anni ’90, Miu Miu sulle pumps in velluto dal tacco alto e sottile.
Valentino lo utilizza sui suoi vestiti longuette.
Acquista un tocco orientale il velluto di Haider Ackermann, Armani lo impreziosisce con fiori stilizzati.
Romantici gli abiti ricamati di Luisa Beccaria.
Prontamente smentito chi pensava che il velluto fosse un tessuto invernale.
Anche le sfilate primavera-estate 2017 lo hanno già decretato il must-have di stagione.
E’ un tessuto centenario che dalla “via della seta” giunge alle passerelle di tutto il mondo.
Il suo nome deriva dal termine latino “vellus”, vello, copertura di pelo fitto.
Questo tessuto presenta sul dritto due differenti tipi di lavorazione: pelo fitto e rasato (unito) o formato da un serie di piccoli anelli di filo che sporgono dalla trama (riccio). Può essere lavorato in diversi modi: a coste, microvelluto, elasticizzato, cesellato, jacquard.
Tradizionalmente la fibra scelta era la seta. Solo in seguito è stato utilizzato cotone, lino, lana e mohair, che lo hanno reso più resistente.
Oggi esistono velluti sintetici, lontani però anni luce dal vero velluto.
Il territorio di provenienza del velluto è quello compreso tra la regione del Kashmir, l’Iran e l’Iraq a partire dal XIII secolo.
È nel XIV secolo che arriva in Italia.
Prodotto a Lucca, Venezia, Firenze, Genova e Milano, diventa uno dei simboli delle classi aristocratiche, usato in abbigliamento e arredi.
A partire dalla fine del XVI secolo viene prodotto a Torino, presso l’ Albero di Virtù, un’istituzione fondata da Carlo Emanuele I per insegnare un mestiere ai giovani indigenti.
Eternamente elegante questo tessuto, un tempo lusso delle classi più ricche, è ora accessibile a tutti ed è stato plasmato per abiti, cappotti, borse e scarpe.
Sue caratteristiche peculiari sono lucentezza, delicatezza al tatto e leggerezza.
Accarezza la figura senza segnarla, dona un’ allure raffinata e baroccamente austera, si può indossare a qualsiasi età.
Il diktat di questa stagione impone che il velluto sia rigorosamente liscio.
Lasciate negli armadi quello a coste tanto country e passate al più elegante velluto liscio per un look retrò.
I nostri consigli
Solitamente il velluto si presta per mise barocche e gotiche.
Insieme alla seta, viene definito il tessuto del passato per eccellenza. E’ quello più usato per le rappresentazioni teatrali e cinematografiche in costume.
A seconda delle scelte che si fanno in ambito di linee, il velluto si presta allo stile dandy retrò, romantico, vittoriano, bohémien.
Se indossate una giacca in velluto su dei jeans il mood diventa più moderno.
Potete quindi ricreare il look che più vi aggrada o al quale vi sentite più vicine
Sì ai vestiti longuette con gli stivali al ginocchio o stivaletti.
Sì ai tailleur, con giacca corta. Gli stilisti hanno rimesso in pista tailleur con giacca lunga, specialmente quelle in broccato che arrivano al ginocchio.
Di gran moda anche il blazer o il bolero piratesco a metà tra un domatore di leoni, un pirata e un bandolero.
Sì ai vestiti stretti in vita con gonna a ruota. Se si è rotondette e sopra gli anta, consigliamo una linea a matita o a sacchetto.
Sì ai vestiti con spalline sottili indossati con dei dolcevita come abbiamo visto sulle passerelle di Valentino.
Sì a pantaloni in velluto larghissimi indossati con camicia con ruches per un effetto retrò. Con camicia moderna in raso e collo aperto per un total look anni ’70.
Sì a pantaloni in velluto a metà polpaccio, molto cool in questa 
stagione, con stivaletto e a pantaloni in velluto molto stretti ammorbiditi con una blusa setosa e leggera e da un gilet corto.
Sì al velluto anche di giorno, ma in tonalità più calde e diurne come i rosa e i colori della terra.
Lasciamo i blu notte, il nero, i bordeaux, porpora, viola e verde smeraldo nelle loro varianti più scure per la sera.
Sì alla sovrapposizione di più capi in velluto e al mix con accessori dello stesso tessuto, ma attenzione all’accostamento dei colori.
Meglio non mischiare velluti lisci tinta unita.
Preferite optare per un unico colore abbinato ad un velluto fantasia.
Sì a gioielli importanti, dallo stile antico, ai metalli come l’ argento e il bronzo e alle pietre semipreziose.
