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Uscite al cinema del 7 febbraio 2019

Sfondi storici o mutuati dalla realtà per una settimana cinematografica “seria”. Accontentato pure chi cerca uno spettacolo per famiglie o una commedia.

Ci sono delle storie vere fra le uscite al cinema. Più altre veridiche, romanzate, fantastiche…

Iniziamo dalle prime (due). Elisabetta Sgarbi trae spunto da una persona esistita e dirige (fra i molti) Elena Radonicich e Ivana Pantaleo ne I nomi del signor Sulčič, viaggio alla ricerca delle radici nel nord-est italiano. Clint Eastwood, invece, racconta – da regista e attore – la vicenda di un anziano (e all’inizio inconsapevole) trasportatore di droga ne Il corriere – The Mule, con Bradley Cooper, Dianne Wiest, Laurence Fishburne, Michael Peña, Andy Garcia.

È ambientato nella Budapest pre-Grande Guerra il nuovo lavoro di László Nemes, Tramonto (in sala per poco), in cui la giovane Juli Jakab aspira, fra tante difficoltà, a diventare modista. Si lotta pure ne Le nostre battaglie (di Guillaume Senez), dove il tenace sindacalista (e padre) Romain Duris deve far fronte – oltre che ai problemi in fabbrica – all’improvvisa scomparsa della moglie (la sorella Lætitia Dosch lo aiuta). Su un versante comico, vive una situazione simile l’impegnatissimo Fabio De Luigi, che di figli ne ha tre, in 10 giorni senza mamma (di Alessandro Genovesi), quando la consorte Valentina Lodovini se ne va in vacanza lasciandolo nei guai (ne cast Diana Del Bufalo e Antonio Catania).

Ancora ragazzini ne Il professore cambia scuola, con il docente Denis Podalydès (guidato da Olivier Ayache-Vidal) trasferito da un prestigioso liceo a un turbolento istituto periferico, e in Rémi (di Antoine Blossier), ovvero il famoso orfanello letterario (interpretato da Maleaume Paquin) al seguito d’un vecchio girovago (Daniel Auteuil) e delle sue bestiole (vi recitano anche Virginie Ledoyen, Ludivine Sagnier, Jacques Perrin e Jonathan Zaccaï). Infine, ha il candore d’un bimbo Luca Argentero, che in Copperman di Eros Puglielli (con Antonia Truppo, Galatea Ranzi, Tommaso Ragno e Gianluca Gobbi) si ritiene un supereroe.

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Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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