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Grandi Sche(r)mi – Uscite al cinema del 28 febbraio 2019

È Carnevale, ma nelle sale si scherza relativamente. Infatti la settimana di cinema si palesa tra dramma e horror, con parentesi rosa e a cartoni animati.

Amicizie (spesso forti) e pericoli (anche gravi) sono al centro delle uscite al cinema. Chiariamo.

Due le proposte animate. Si tratta di Dragon Ball Super: Broly – Il film (regia di Tatsuya Nagamine), dal noto franchise giapponese, dove tre guerrieri dispersi dopo la distruzione del loro pianeta si rincontrano e si scontrano, e, in digitale, di C’era una volta il Principe Azzurro (diretto da Ross Venokur), nel quale il leggendario seduttore di principesse deve spezzare l’incantesimo da cui dipende la sua irresisitibile avvenenza provando il vero amore.

Che sembra invece benedire l’unione tra Fabrizio Bentivoglio e Alessandro Gassmann, che in Croce e delizia (di Simone Godano) annunciano le loro imminente nozze alle famiglie (d’estrazione diversa); gli stupiti rispettivi figli, Jasmine Trinca e Filippo Scicchitano, decidono di sabotarne l’organizzazione. Marco Giallini e Valerio Mastandrea sono invece legati da solida amicizia nel remake realizzato da Simone Spada Domani è un altro giorno: al primo non resta molto da vivere, il secondo è volato dal Canada per trascorrere un weekend con lui e aiutarlo a trovare qualcuno che adotti il suo cane (nel cast Anna Ferzetti).

Sono colleghi Gerard Butler e Peter Mullan (più il giovane Connor Swindells) in The Vanishing – Il mistero del faro di Kristoffer Nyholm. Sull’isola scozzese in cui fanno i guardiani trovano un baule ricolmo d’oro, fonte di guai e di discordia. Si parla con maggior esplicitezza di uccidere negli ultimi due titoli in arrivo, Ancora auguri per la tua morte di Christopher Landon e La casa di Jack di Lars von Trier, cioè un sequel che rivede Jessica Rothe alle prese – ogni “ripetuto” giorno – con un assassino mascherato e la vicenda di un serial killer (Matt Dillon) che considera l’omicidio (fra le sue vittime, Uma Thurman) come gesto artistico e ne conversa con una misteriosa guida (il compianto Bruno Ganz).

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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