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Uscite al cinema del 28 dicembre 2017

Quattro titoli in sala per chiudere il 2017. Dal ragazzino in un mondo magico al sognatore circense, dal conflitto di classe al mystery napoletano.

Ultime uscite dell’anno al cinema. Un  pugno di titoli decisamente diversi fra loro, anche per via dei loro generi “ufficiali” di appartenenza.

In sala già dal giorno di Natale, il musical The Greatest Showman, diretto da Michael Gracey, è incentrato – con varie dichiarate licenze – sulla figura di Barnum, ottocentesco inventore del circo moderno e dei suoi inganni. Gli dà corpo Hugh Jackman, mentre il suo giovane socio è interpretato da Zac Efron. Uno ama la moglie Michelle Williams ed è distratto dalla cantante Rebecca Ferguson, l’altro spasima per Zendaya.

Nel reparto animazione (digitale) abbiamo Coco, per la regia di Lee Unkrich (coadiuvato da Adrian Molina). Il nuovo cartoon della Pixar racconta le peripezie del dodicenne messicano Miguel, pronto ai festeggiamenti del Día de los Muertos ma costretto a risalire alle origini di una maledizione che impedisce alla sua famiglia di suonare. Un viaggio che lo porta in una dimensione popolata di simpatici scheletri.

Due le proposte italiane. C’è l’ultima fatica di Ferzan Özptek, Napoli velata, thriller venato di erotismo ambientato nella città partenopea, dove Giovanna Mezzogiorno è un coroner. Travolta da improvvisa passione per un giovane sconosciuto (Alessandro Borghi), si ritrova invischiata in un delitto. Nel sostanzioso cast si riconoscono Isabella Ferrari, Anna Bonaiuto, Lina Sastri, Luisa Ranieri, Peppe Barra, Maria Pia Calzone, Biagio Forestieri, Loredana Cannata, Carmine Recano, Angela Pagano e Maria Luisa Santella.

Infine, la commedia sociale di Riccardo Milani con sua moglie Paola Cortellesi e Antonio Albanese: Come un gatto in tangenziale. Incontro/scontro a Roma tra un intellettuale dei quartieri alti e una borgatara, a causa del flirt tra i loro figli adolescenti. Nella finzione compagni dei protagonisti sono rispettivamente Claudio Amendola e Sonia Bergamasco.

 

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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