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Un Tram che si chiama Desiderio nella visione dei Fogli Bianchi

Un tram che si chiama Desiderio di Tennesee Williams nella rilettura audace  e attenta del giovane gruppo I Fogli Bianchi, presso il teatro Biondo Stabile di Palermo  per la rassegna  70/30 il teatro che verrà.

un-tram-che-si-chiama-desiderio_ok_2Il celebre dramma Un tram che si chiama Desiderio è da considerarsi, insieme agli altrettanto noti Lo Zoo di VetroLa gatta sul tetto che scotta, l’apice perfetto del prolifico genio del drammaturgo americano Tennessee Williams. E’ un’opera psicologica dai risvolti crudi, truci e talvolta inaspettati; a livello artistico un vero e proprio banco di prova per attori, registi ed in generale addetti ai lavori.

A riproporre sulla scena Un Tram che si chiama Desiderio, la giovane e audace Compagnia dei Fogli Bianchi (ovvero Dalila Reas, Davide Casarin, Viola Lucio, Giacomo Vigentini) tutti attori neo diplomati all’Accademia Paolo Grassi di Milano.

Il tram, da cui il titolo del dramma, prende sì ispirazione da un reale vecchio mezzo pubblico prestante servizio per le straun-tram-che-si-chiama-desiderio_ok_3de della città di New Orleans ma diviene metafora per la descrizione dell’interiorità rarefatta ed insieme compromessa dell’eroina williamsiana per eccellenza, ovvero la protagonista Blanche Du Bois.

Ad interpretare Blanche l’attrice Dalila Reas, che per mezzo di un’ottima prova attoriale scava nel retaggio nevrotico del suo tormentato personaggio apportandovi opportune sfumature di lievità da disagio psicologico. Sulla scena la Reas convince compiutamente, nella sua vivida attitudine fisica, la mimica stroboscopica e la perfetta dizione. Vivien Leigh, indimenticata Blanche cinematografica, avrebbe molto apprezzato.

L’attore Davide Casarin è stato Stanley Kowalsky. Fornito di un fisico prestante, Casarin non è sembrato spingere abbastanza sulla caratterizzazione dell’uomo bruto e prepotente che Stanley in questo dramma risolutamente incarna. Nelle intenzioni di Casarin, dunque, si è passati da uno Stanley istintivo selvaggio e manesco –Marlon Brando docet- ad uno freddo e calcolatore anche nell’attuare la violenza carnale, sicuramente ben più spaventoso.

 Giacomo Vigentini ha restituito una credibile e realistica immagine di Mitch, l’illuso spasimante beone di Blanche; un po’ sotto tono Viola Lucio nel ruolo di Stella (sorella di Blanche). Entrambi, tuttavia, sono stati in grado di lasciar trasparire l’autoindotta incoscienza che risiede nei loro personaggi.

un-tram-che-si-chiama-desiderio_okEfficace la scrittura scenica operata sul testo originale, con i tamburi atti scandire lo scorrere del tempo (come clessidre) e i soliloqui da recitarsi fuori dai claustrofobici riquadri della finzione scenica, sotto il chiarore di un faro ad occhio di bue, come un’anima o una coscienza in grado di abbattere la quarta parete e comunicare, finalmente, il proprio perché al mondo attonito.

Un tram che si chiama Desiderio replica nella sala Strehler del teatro Biondo di Palermo giovedì 27 Ottobre alle ore 21:00 per la rassegna 70/30 il teatro che verrà.

Enrico Rosolino

Enrico Rosolino apre il suo cuore al mondo delle arti alla tenera età di 2 anni, allorquando assiste alla proiezione cinematografica del lungometraggio animato di Walt Disney, Biancaneve e i sette nani. Ha inizio così un lungo percorso di scoperta e apprendimento nel variegato e sfaccettato mondo delle arti. Da piccolissimo si appassiona alla recitazione. Negli studi pone molta enfasi e impegno nelle materie umanistiche e, dunque, sceglie un liceo Classico. Durante l'adolescenza si diletta nella lettura ed interpretazione -a voce alta- dei classici greci. A 15 anni si avvicina concretamente al mondo della danza. Prende lezioni di balletto classico per 12 anni, e ad anni alterni segue dei corsi di danza moderna e contemporanea. L'arte coreutica diviene la sua più grande passione e territorio prolifico di ricerca. Si laurea allo STAMS di Palermo, e si specializza al DAMS di Bologna. Nel capoluogo emiliano affina e porta a più completa maturazione le sue conoscenze e il suo senso estetico e critico d'ambito teatrale. Viaggia molto, visita Parigi, New York, Londra, Barcellona, Copenaghen, Boston, Atene e molte altre città del mondo godendo di un approccio diretto e sentimentale con le di loro bellezze artistiche e culturali. Vive attualmente a Palermo e coltiva moltissimi interessi nei più svariati contesti. Da giugno del 2021 è iscritto nell'elenco dei giornalisti pubblicisti presso l'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, per Verve si occuperà della rubrica dedicata al Teatro, alla cultura, e agli eventi dal vivo.

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