Il teatro Biondo Stabile di Palermo guarda al 2016 con grande fiducia e risolutezza, malgrado i fondi esigui, calanti incerti e ritardati. All’uopo il direttore Roberto Alajmo, nel corso di una conferenza stampa appositamente dedicata, ha presentato personalmente la programmazione 2016 della piccola e vivace sala Strehler dello Stabile. Saranno di scena otto spettacoli, una proposta al pubblico compatta ma quanto mai interessante sfaccettata e strategicamente calendarizzata nell’arco di 5 mesi, da Gennaio a Maggio.
Si parte con la Fame/la Peste, che ci introdurrà in un dittico di opere teatrali, dal carattere visionario e duale, insieme farsesco e tragico, nato dalla penna dello scrittore e giornalista Salvo Licata e che vedrà in scena attori e caratteristi di grande talento quali Salvo Piparo, Gino Carista e Costanza Licata. Seguirà Odissea un racconto Mediterraneo, in cui la tetra atmosfera dell’Averno Omerico abbraccerà l’oralità dell’attore Davide Enia divenendo il pretesto per spiegare l’arte del racconto e dell’affabulazione. Fascinazioni linguistico filosofiche faranno da sfondo a tre coppie di memorabili personaggi “figli” del poeta e drammaturgo palermitano Franco Scaldati, nella prosa antologica Tre di Coppie per la regia di Franco Maresco.
Dall’impavida e libertaria Euridice di Italo Calvino sboccia, invece, Ragazze recital musicale in rosa ideato da Lella Costa con la collaborazione di Stefano Bollani. In esso l’autrice-attrice con vigore inesorabile indagherà i temi del femminicidio e dell’autodeterminazione femminile, con la consueta intelligenza critica e la sua ironica aria di sfida. Nel recital Ognuno potrebbe lo scrittore Michele Serra –ispirandosi al suo nuovo omonimo romanzo- riproporrà il leitmotiv di Giulio, eroe dell’insofferenza che vaga nel buco nero dell’assenza di lavoro restando comunque affamato dinnanzi alle seduzioni dell’era digitale.
Fiori all’occhiello di questa rassegna sono, tuttavia, Lampedusa Way dell’eccellente drammaturga calatafimese Lina Prosa, C’era un pianoforte da un’idea originale di Olivia Sellerio e Non ho tempo di badare ai miei Killer che vanta la collaborazione del regista Beppe Cutino con l’attore Massimo Verdastro. Si chiude con Lampedusa Way -i due atti precedenti “Lampedusa Beach e Lampedusa Snow”sono stati presentati al Biondo nel 2014 e nel 2015 ndr- la messa in scena della Trilogia del Naufragio, reduce tra l’altro dall’ennesimo trionfo parigino dopo la rappresentazione integrale al Théâtre du Vieux-Colombier.
Questo terzo è conclusivo atto fa incidere il dramma dell’immigrazione clandestina con l’insondabile mistero dell’esistenza umana che naufraga in un limbo di attese e speranze disilluse. Affascinante, oltre ogni dire, C’era un pianoforte. La soave Olivia Sellerio ci condurrà, sulle note opache di un vecchio pianoforte verticale Bluthner, iconico sopravissuto dei devastanti bombardamenti angloamericani su Palermo durante la II guerra mondiale, a ritroso nel tempo nella memoria storica ed intima della sua famiglia. Evocherà, poeticamente, l’allure Belle Epoque della prozia Maria Vullo –prima proprietaria del pianoforte- e la volontà di emancipazione di Elvira Sellerio, la zia editrice. Troverete tutta l’ironia di Nino Gennaro nel titolo Non ho tempo di badare ai miei Killer; all’anticonvenzionale autore poeta, saggista,e drammaturgo omosessuale corleonese, Giuseppe Cutino,Massimo Verdastro e Giuseppe Sangiorgi dedicano una rovente antologia di poesie, stralci di diario, racconti, dialoghi e parole inventate; frammenti di creatività ed impegno civile editi ed inediti pronti a bruciare nell’immenso rogo di un avanspettacolo atto ad incenerire qualsiasi pregiudizio culturale e mentale.
Abbonamenti alla Sala Strehler: intero 100 euro, ridotto 90 euro, studenti 50 euro.
Biglietti sala Strehler: intero 16 euro, ridotto 14 euro, studenti 8 euro.
Il Botteghino si trova in via Roma 258, tel. 091 7434341, tutti i giorni dalle 10 alle 19.
per maggiori informazioni consultare il sito www.teatrobiondo.it