Nell’ambito del festival RomaEuropa che si sta svolgendo dal 19 Settembre 2018 al 25 Novembre 2018 a Roma, Mario Martone riallestisce lo storico spettacolo “Tango Glaciale”, che ha debuttato nel 1982 al Teatro Nuovo di Napoli. L’operazione, ospitata dal Teatro Vascello, di farlo riviere a distanza di trentacinque anni conferma il carattere assolutamente rivoluzionario del progetto.
Cosa ne sa una generazione cresciuta su Whataspp e Facebook degli anni 80’ ? Tutto è cambiato, il cinema, la danza, i riferimenti culturali. È con questo spirito che Mario Martone è stato disposto a rimettere in scena, a “ricaricare” Tango Glaciale. Far scontrare la generazione attuale con la visione che un ventitreenne Martone aveva nel 1982, quando con il suo gruppo teatrale Falso Movimento, portava alla luce spettacoli teatrali rivoluzionari.
Tango Glaciale Reloaded è uno spettacolo teatrale globale che pone il movimento e la visione come mezzo espressivo principale, relegando la parola ad accessorio.
I tre protagonisti (tutti molto giovani), Jozef Gjura, Giulia Odetto, Filippo Porro, sono immersi in un mondo di proiezioni in movimento di ambientazioni domestiche: si racconta l’attraversamento di una casa passando nei vari ambienti, dal salotto alla cucina, dal tetto al bagno, dodici quadri, dodici cambi di scena in un ora che ne fanno uno spettacolo che veicola tanta energia, elettrica potremmo dire.
Le scene, attraverso proiezioni di diapositive e filmati, trasfigurano lo spazio raccontando storie, echi di cultura americana o di fatti vicinissimi.
Il dialogo è continuo, tra teatro e danza, tra cinema e musica, tra video e pittura.
Fu uno spettacolo nato con mezzi poverissimi. Tre proiettori, musiche ascoltate alla radio, rubate qua e là senza chiedere permesso, ma tanta voglia di cambiare le cose in una Napoli che non sempre riesce a dare spazio alle idee.
Il primo Tango Glaciale scoppiò la sera della prima, tra i vicoli di Napoli, dove si trovava il Teatro Nuovo e dove la gente si era accalcata superando i muri di legno e cemento che chiudevano le strade (ancora, a due anni dal terremoto) e si sciolse tra gli applausi. Tirò fuori quello che una generazione sentiva dentro; da lì partì un tour che attraversò mezzo mondo.
Curato da Raffaele Di Florio e Anna Redi, Tango Glaciale Reloaded vede la regia e le scene di Mario Martone, gli interventi pittorici di Lino Fiorito, come per lo spettacolo del 1982, e così le ambientazioni grafiche di Daniele Bigliardo, le parti cinematografiche a cura di Angelo Curti e Pasquale Mari, la colonna sonora elaborata da Daghi Rondanini, i costumi di Ernesto Esposito. Le elaborazioni videografiche passano invece ad Alessandro Papa.
Subito dopo lo spettacolo lo stesso Martone è salito sul palco reduce della presentazione del suo ultimo film alla festa del Cinema di Roma e una frase in particolare ci ha colpito,
“Le mie opere non sono solo mie, sono opere collettive, perché solo nella relazione con gli altri è possibile esprimere sé stessi”