Si intitola Sull’identità la creazione coreutica che, mercoledì 10 maggio, ha aperto la rassegna dedicata alla danza contemporanea d’autore Passaggio a Sud. Coreografo e regista dello spettacolo il talentuoso danzatore palermitano Giuseppe Muscarello.
La creazione coreutica dal titolo Sull’identità è il primo appuntamento con la rassegna dedicata alla danza d’autore Passaggio a Sud. Mission della rassegna è quella interrogarsi sulla possibilità di delineare una danza geograficamente e culturalmente connotata in un mondo globalizzato. Per questo esatto motivo sono stati scelti dal curatore della rassegna Roberto Giambrone 5 giovani coreografi palermitani.
Sull’identità è il mirabile lavoro coreutico di Giuseppe Muscarello, che ne è anche interprete e ne cura altresì la regia. L’ispirazione è quanto mai alta e, soprattutto, sicilianissima, Luigi Pirandello e il suo romanzo più celebre ovvero “Uno, nessuno e centomila”.
La scena si apre con la “danza” del ferro da stiro. Si osserva una moglie, la danzatrice Federica Marullo, che con maestria spiana le pieghe di una camicia appartenente al marito. E’ lo sguardo appiattito e condizionato della donna a mutare l’insicuro uomo in un’incredibile guizzate alterità. E’ l’apice del dualismo sfrenato, amico e beffardo. Uno specchio allo specchio che dissolve i contorni umani e crea centomila novelle immagini uguali e diverse.
Muscarello reca una fisicità matura ed esibisce una certa propensione alla tecnica classica. Il suo alter ego, il danzatore Simone Zambelli, ha invece una corporatura ben più esile ed una tecnica fluida ed esplosiva da danzatore contemporaneo con inflessioni hip-hop. L’accostamento è volutamente scostante. L’identità, di cui il titolo, si incarna in un pas de deux dall’intento mimetico, volutamente tradito. Il che si va a tradurre in un movimento mai univoco o irreversibile bensì complesso e scisso.
La ricerca dell’Io ed il suo doppio si interseca nello spazio utilizzando le pose X formi e quasi disossate dei due danzatori. Il linguaggio danzato usato da Muscarello è ben congegnato nei termini d’un fluttuante slancio, orizzontale al terreno.
Nella gestualità articolare tipica del linguaggio popolare, riletta reinventata contratta calcolata e saettante, si può rintracciare un perfetto dettaglio che connota la creazione del Muscarello d’una viva e fertile sicilianità.
L’identità è imbrigliata, sfibrata dalla sua seconda essenza. Esse, nel loro costante travagliato raffronto, si allargano poco a poco in una folta schiera di altre presenze mascoline. Un insieme umano di fisicità ancora differenti ma in qualche modo complementari. Le braccia stesse come in una crocifissione. Un’immagine che si coagula in un “+” che arricchisce ed allo stesso tempo annichilisce l’identità. Una scena d’ensemble dalla potenza espressiva pop, che coglie risolutamente e comunica senza bisogno di alcuna parola il contenuto del Pirandello.
Lo spettacolo è prodotto da Muxarte e Fc@pin.D’oc in collaborazione con Officine Ouragan. Lo spettacolo replicherà presso la sala Strehler del teatro Biondo di Palermo oggi, giovedì 11 maggio, alle ore 21:00.