Il primo lunedì del mese di Maggio la città di New York echeggia dell’annuale grandioso Met Gala. Un superbo ballo dell’alta società internazionale, calato nelle sale e nell’arte del Metropolitan Museum, dove personaggi e moda danno vita a impensabili fastosi spettacoli.
Il Met Gala si gioca tutto su un tema portante, è l’aspetto fondante dell’evento in sé. Tema del MET GALA 2019 il CAMP ispirato alla mostra (come di consueto allestita all’interno del museo) dal titolo “Camp: Note on Fashion”. Lampante l’ispirazione al saggio del 1964 della saggista ed intellettuale statunitense Susan Sontag. In esso il concetto di ‘camp’ si esplica nei termini di una forma di sensibilità che, liberatasi dell’aspetto più serio proprio alla natura, abbraccia l’eccesso, la stravaganza, l’artificiale, l’esagerato, il kitsch. Concetto che la Sontag collegò, tra l’elogio e il sostegno, alla comunità omosessuale degli anni ’60.
L’empireo del Camp nel suo massimo fulgore, all’interno delle blindatissime sale del Met Museum. Sale che si riempiono di celebri invitati tra Star, blasonati e socialite; ove per accedervi si possono spendere dai 30 mila ai 275 mila euro, di cui però beneficerà l’annuale raccolta fondi per il Met’s Constume Institute.
Evento nell’evento, ormai acclamatissimo ed atteso più di ogni altro al mondo, il Red Carpet d’apertura sulla celebre scalinata del museo. Quest’anno, viste le decorazioni in rosa (tappeto compreso), si sarebbe dovuto piuttosto parlare di un Pink Carpet.
A dominare il Met Gala 2019 l’iconica Lady Gaga. L’osannata pop star e attrice italo-americana ha fatto il suo ingresso, sullo scalone e nell’obiettivo dei fotografi, sfoggiando un immenso abito a campana di seta fucsia, con ampissime maniche a nuvola, monumentale fiocco sul caschetto biondo in stile Sia ed un chilometrico strascico. Un abito sontuoso ed ingombrante, che ben 5 ballerini-valletti sorreggono, sospingono, espandono a tempo di musica. Una imperativa mise da Drag Queen, omaggio leggiadro a tutta la comunità LGBTQ.
Aprendosi come un bocciolo di rosa, l’immane capo ha poi svelato, nella meraviglia generale, un secondo abito di raso nero, haute couture, scollatura sghemba e linee rigorose e sinuose sull’intera figura, con un unico grande sbuffo di gonna sul lato destro. Incorniciato da un enorme ombrello da pioggia, trasudava un glamour in stile vecchia Hollywood. Per Gaga un’autocitazione da Premio Oscar.
Un terzo outfit, cuore pulsante d’una personalità artistoide, ha eclissato l’elegante abito nero. Si tratta di un attillato e conturbante tubino di raso magenta, bretelle sottili e scollatura da sottoveste. Maxi occhiali da sole sopra un labbro un po’ imbronciato, una mini bag a forma di telefono cellulare anni ’90 esibito con mimica vigorosa e accesa. Ed ecco ricomparire la Gaga sfacciata, goliardica e fuori schema dell’era Telephone.
La trasformazione non si direbbe conclusa se non si giungesse al profondo, più autentico. Ovvero la disvelata lingerie in lycra nera e calze a rete, su zeppe vertiginose, permeata dal Gaga pensiero Born this Way quando si sdraia sulla scalinata e protende il braccio destro al cielo. Cosce e gambe, non depilate! Mentre la piccola Joanne, sorriso argentino e malizioso, si diletta a giocare con il suo carrellino carico di cappelliere con su scritto “House Of Gaga”.
Lady Gaga strabiliante, per mezzo del suo multiforme talento, fa della creazione sartoriale dello stilista Brandon Maxwell un elemento altamente teatrale e performativo.
Per quanto superlativa, Lady Gaga non è l’unica tra gli invitati a farsi notare e scatenare la comune immaginazione. È il caso dell’attrice e ballerina californiana Zendaya, quest’anno magnifica e romantica Cenerentola di Walt Disney, dal cartoon del 1950 in versione ballo a corte.
Zendaya indossava un abito fiabesco e da grand soirée, firmato dallo stilista Tommy Hilfiger. Nella foggia, una gonna larga e frusciante di tulle azzurro, le spalline vaporose ed il corpetto rigido dalla scollatura a cuore.
Sui capelli, lisci ed acconciati in una frangetta obliqua, un cerchietto ton sur ton. A dar una sfumatura eterea allo sguardo un luminoso ombretto celeste, tra le mani una pochette a forma di zucca-carrozza.
L’eburnea Zendaya ha dispensato baci e saluti ai fotografi adoranti, con fare soavissimo, leggiadro e principesco. Con lei lo stylist Law Roach, che per l’occasione ha ricoperto il ruolo di fata Madrina. In lungo soprabito redingote azzurro, con tanto di cappuccio e fiocco da bavero color prugna oversize, Roach ha agitato una bacchetta magica che, emesso del fumo, ha letteralmente illuminato di led celesti l’abito della sua Cenerentola. Pura magia e ancora un momento di godibile performance, stavolta cinematografica, sul Pink Carpet.
E sono ancora davvero tanti, straordinari, insoliti e strepitosi gli abiti che hanno divertito e colorato la passerella d’apertura del Met Gala 2019. Potete ammirarne una selezione nella nostra Gallery.
- Anna Wintour, annuale organizzatrice del Met Gala, ha scelto un regale tubino ricoperto d’un floreale gioco di strass e perle acquerello, e ammantato d’una cappa di piume ad ali di cigno in rosa e grigio degradè, Chanel Couture.
- Il giornalista dandy di Conde Nast, Hamish Bowles, ha sfoggiato un lungo mantello dalla ricca decorazione dadaista (di barboncini fucsia), bordata di piume viola e glicine, firmata John Galliano per Masion Marigela.
- La cantante canadese Celine Dion, alla sua seconda volta al Met Gala, appare inguainata in un body color champagne dalla scollatura generosa, letteralmente ricoperto da uno sfarfallio di fili d’argento lunghi sino ai piedi. Il tocco di camp, sapiente, la corona dorata ornata da lunghe piume di struzzo. Il tutto firmato Oscar De la Renta.
- La cantante Katy Perry per il Pink Carpet ha indossato un ricco ed elaborato abito lampadario creato appositamente da Moschino.
- Sempre Katy Perry, all’after party del Met Gala 2019, stavolta vestita da Chessburger.
- Billy Porter,come un Dio babilonese, giunge al Met Gala solennemente sdraiato su una lettiga e trasportato da sei muscolosi e impettiti schiavi, col viso nascosto in una maschera di lamina dorata traforata e a torso nudo. Altro fantastico Coup de Théatre.
- Per l’attore e cantante Billy Porter è stato confezionato un abito chiamato “Sun God”, Dio del sole. Esso si compone di una tuta in lamina d’oro con estese ali in lurex dorato. Incoronato con un copricapo da 24 carati e ai piedi scarpe in foglia d’oro by Giuseppe Zanotti, oltre a gioielli di Andreoli e Oscar Heyman.
- Il look del cantante Harry Styles si è distinto per quell’eleganza, ambigua e disinvolta che è poi l’anima del Camp. Style ha indossato un pura jumpsuit a vita alta, con top in pizzo e voile, total black, firmato Alessandro De Michele per la Maison Gucci. L’outfit si completava di un orecchino di perla, stivali col tacco, unghie lucidate e una serie di anelli a entrambe le mani. N.B De Michele è stato l’accompagnatore di Styles al Met Gala 2019.
- Una lunga e stretta tunica rosso cardinalizio, ornata d’un imponente e luccicante gioiello di cristalli che si dipana come un enorme plesso solare per il corpo intero. E la sua stessa testa di cera tra le mani. Questa la mise, forte, by Gucci dell’attore e cantante Jared Leto. N.B le teste mozzate in cera sono state l’accessorio weird della Maison Gucci della stagione autunno inverno 2018-2019.
- L’attore Ezra Miller ha sfoggiato un classico smoking gessato, stretto però da un corsetto di swarovski, il tutto sotto un ampio mantello di raso bianco abbagliante. Sul viso una maschera da tragedia greca di cera, dall’espressività neutra e malinconica. Rimossa la maschera, il viso di Miller ha rivelato un ipnotico make up di ben 5 occhi posticci dalle svariate espressioni (più i due naturali resi quanto più incisivi dall’eyeliner). Sulle labbra un rossetto rosso carminio. Il tutto completato da una parrucca femminile acconciata in stile anni ’50.
- Per il suo secondo Met Gala la rapper Cardi B ha scelto un sontuoso abito rosso rubino di Thom Browne. Interamente trapuntato, l’abito reca un corpino sagomato per accentuare il giro-seno su un tripudio di paillettes, mentre spalle voluminose e fianchi segnano la forma a clessidra. Il tutto contornato da 30000 piume (sulle spalle, sul cappuccio, sull’immane strascico a cascata). Per realizzare questo abito sembra ci siano volute 2000 ore di lavoro e ben 35 persone.
- La modella Gigi Hadid ha reinterpretato il tema del Camp in chiave cosmica. La bellissima Gigi, si è trasformata in un’algida aliena inguainata in una aderentissima tuta striata bianca, argento e oro. Seriosamente incappucciata in una imperativa cuffia gioiello; la sua figura longilinea era contornata d’un lungo quanto lineare mantello abbinato, ornato di piume. Ai piedi un paio di stivali in pandant. Tutto by Michael Kors. L’attenzione si è però focalizzata sul make up della modella, il rossetto nude sulle labbra ha fatto spazio ad un sguardo carico sottolineato da lunghissime ciglia in argento disposte a raggiera intorno l’occhio.