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Recensione: xXx – Il ritorno di Xander Cage

Stava, forse, per essere dimenticato. Torna sui grandi schermi un nuovo episodio dell’action movie xXx e torna anche Vin Diesel. L’abbiamo visto per voi

xXx: Return of Xander Cage, USA, 2017  di D.J. Caruso con Vin Diesel, Donnie Yen, Deepika Padukone, Ruby Rose, Tony Jaa, Nina Dobrev, Toni Collette, Samuel L. Jackson

xXxSi fa così: si prende una serie action agonizzante o, meglio, accantonata, si aumenta il tasso di botti e acrobazie (tanto ci sono gli stuntmen…) effettuati da una squadra affiatata (come una famiglia o addirittura i citati Avengers) di reietti con mirabili “quote rosa” (qui Deepika Padukone, Ruby Rose, Nina Dobrev, Hermione Corfield) e affidabili “combattenti” (Donnie Yen e Tony Jaa), si monta un intrigo internazionale (nella fattispecie il dominio di un’arma – in realtà un grosso telecomando – in grado di far schiantare i satelliti sulla Terra) e si richiama Vin Diesel, assente da uno o più episodi. La formula aveva funzionato per Fast and Furious, cosa poteva andar storto? Qualche rozzezza in più, forse, e una trama pretestuosa e senz’altro poco originale (il reclutatore Samuel L. Jackson – poi sostituito da un’algida Toni Collette – si sta ripetendo un po’ troppo). E poi, l’eroe da stanare all’inizio è diventato un espediente narrativo abusato, soprattutto in tali saghe “svogliate”, a prescindere dalla possibilità che la star portante sia stata riconfermata (Mechanic – Resurrection) o meno (The Transporter Legacy, Hitman – Agent 47). Nell’ormai prolifico sottogenere “ammazzasette all’ammasso”, preferiamo i più divertenti (e consapevolmente scanzonati) I mercenari o Machete… Cast completato da Kris Wu, Rory McCann, Michael Bisping e… Ice Cube (roviniamo relativamente la sorpresa, discendente dal secondo, bistrattato capitolo xXx 2 -The Next Level). Nel “gustoso” incipit appare il calciatore brasiliano Neymar Jr.

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Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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