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Recensione: Single ma non troppo

 How to Be a Single, USA, 2015  di Christian Ditter con Dakota Johnson, Rebel Wilson, Alison Brie, Leslie Mann, Damon Wayans Jr., Anders Holm, Jake Lacy, Nicholas Brown

single_ma_non_troppo_1Solita commedia sulla desiderabile/detestabile condizione di non avere legami sentimentali, versante femminile? Sfogliamo il curriculum del regista: il tedesco Christian Ditter, dopo un pugno di filmetti per bambini o adolescenti, ha tentato il “colpaccio” portando sullo schermo poco più di un anno fa il successo giovanil-letterario #ScrivimiAncora, il quale, dato che si lasciava vedere, vale almeno un paio di punti. Merita un’occhiatina anche la composizione del cast: tralasciando i principali ruoli maschili (per i quali francamente si poteva chiamare chiunque), il mix di gentili presenze – al di là di un po’ di soppesata sboccataggine – è senza alcun dubbio l’elemento trainante di una commedia altrimenti già proposta mille volte. Se Johnson (cioè Alice, la ragazza che avventatamente lascia il fidanzato per sperimentare l’indipendenza del cuore) è meno imbambolata rispetto alle indistinguibili Cinquanta sfumature che l’hanno lanciata, Wilson (la confidente Robin) continua a essere una forza della natura, intrappolata però nel ruolo dell’amica robustamente disinibita che le offrono sempre (e che forse dovrebbe smettere di accettare); Mann (Meg, sorella maggiore della prima, medico con la testa sulle spalle che opta per la maternità con inseminazione artificiale) conferma la propria misurata professionalità nel genere, mentre a Brie (la marginale Lucy, colei che cerca l’amore facendo inutili calcoli su siti specializzati in appuntamenti al buio) spettava più spazio. Tirate le somme: qualche risatina in più della media.

Trailer Single ma non troppo

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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