Torna l’avventura nel sequel di Kasdan. Jumanji – The Next Level si (ri)avvale degli autoironici Johnson e Hart, della bella Gillan, dello scatenato Black.
id., USA, 2019 – di Jake Kasdan con Dwayne Johnson, Kevin Hart, Karen Gillan, Jack Black, Awkwafina, Danny DeVito, Danny Glover, Nick Jonas
Nel primo reboot/remake/sequel (2017) di Jumanji (1995) Jake Kasdan gettava le basi per un nuovo franchising, avventura virtuale divertente malgrado dei problemini di scrittura. Riducendo il numero degli sceneggiatori e partecipando direttamente alla scrittura (buon sangue non mente…), il regista aggira inciampi e frettolosità (resta qualche riempitivo e l’approssimazione d’un bagno “scambievole” – e nemmeno per tutti – nel torrente) e apre a futuri sviluppi. E non scordiamo l’effettivo controllo sugli attori, impegnati a imitarsi fra loro (nessun dubbio sull’istrionismo di Black, mentre sorprendono gli ormai affiatati Johnson e Hart).
Demoralizzato anche dalla temporanea convivenza con nonno Eddie, acciaccato e brontolone, soprattutto nei riguardi del compare perso di vista Milo (iresistibili DeVito e Glover), Spencer (Alex Wolff) commette l’errore di ricollegarsi al malfunzionante e ancor realistico videogame che risucchia i giocatori, li sostituisce a fallibili avatar (non abbiamo fin qui citato la sexy Gillan) dotati di punti di forza e debolezze (aumentabili) e, su sfondi vari, impone loro una missione (nel qual caso fermare l’ascesa del truce Jurgen il Bruto, alias Rory McCann). Lo cercano gli amici Martha, Fridge e (poi) Bethany (Morgan Turner, Ser’Darius Blain, Madison Iseman), ma a carte mescolate (e con coinvolgimenti involontari).
Fra gli alter ego torna Jonas (“ripilotato” da Colin Hanks) e s’aggiunge Awkwafina. Ritmato, più compatto, pure poetico (verso la fine), con una riflessione sul privilegio d’invecchiare.