Monster Hunt, Cina/Hong Kong, 2015 – di Raman Hui con Bai Baihe, Jing Boran, Jiang Wu, Sandra Kwan Yuen Ng, Eric Tsang, Tang Wei, Elaine Jin, Wallace Chung
Se rispetto a una volta i cartoons e le produzioni per l’infanzia in genere si sono moltiplicati, arrivando ormai alla media di quasi un’uscita a settimana, non significa che si debba trattare obbligatoriamente di film zuccherosi e simili l’uno all’altro (e neppure edificanti, vedi il recentissimo esempio scorrettamente spassoso dello spagnolo Mortadello e Polpetta contro Jimmy lo Sguercio). Sicché l’idea di distribuire un’opera cinese (successone in patria) meno omologata (sebbene un po’ lunga), intrisa di umorismo orientale, garbata, realizzata con tecnica mista (è in parte recitata e in parte animata), non può che essere accolta favorevolmente, a riprova del fatto che il divertimento per i più piccini, pur poggiando saldamente a tutte le latitudini su situazioni comiche, ha bisogno di varianti e contaminazioni. Nella fattispecie, il regista Raman Hui (che co-diresse Shrek Terzo, giusto per ribadire l’anima “anarchica” del progetto) inserisce godibili (nonché buffi) scontri in stile wuxiapian e una cospicua varietà di personaggi (troppi?) su uno sfondo suggestivamente leggendario più che storico, un’epoca antica in cui gli umani hanno emarginato i mostri quadrumani, i quali sono purtroppo ulteriormente provati da lotte intestine. I ruoli centrali – cioè di coloro che devono proteggere l’erede in fasce del re spodestato delle fantasiose creature – sono affidati a un bizzarro capovillaggio zoppo (il valido Jing Boran) e a una grintosa cacciatrice (Bai Baihe, che, come il resto del cast femminile, unisce avvenenza e bravura).