Comicità scatenata? Può essere ripensata con un corroborante tocco femminile. Ciò non rende Giù le mani dalle nostre figlie un film imperdibile, però…
Blockers, USA, 2018 – di Kay Cannon con Leslie Mann, John Cena, Ike Barinholtz, Geraldine Viswanathan, Kathryn Newton, Gideon Adlon, Gina Gershon, Gary Cole
Sull’onda di un umorismo simile a quello di Daddy’s Home (quindi che osa senza esagerare o perdere la bussola), dal quale tra l’altro proviene un (nerboruto) membro di questo cast, la debuttante Kay Cannon (navigata produttrice, perlopiù televisiva) accende i riflettori su quelli che vengono volgarmente definiti cockblockers, ovvero coloro che accompagnano una pulzella per scoraggiare sguardi (o intenzioni) rapaci.
Nel caso specifico si parla di genitori apprensivi. Lisa (Mann, fantastica risorsa della commedia statunitense) soffre all’idea di allontanarsi dalla figlia adolescente Julie (Kathryn Newton, scorta in Tre manifesti a Ebbing, Missouri nel ruolo della vittima), ormai proiettata verso il college. Mitch (l’ex-wrestler Cena, in cerca di nuovi orizzonti), invece, è un tenero omone iper-protettivo nei confronti di Kayla (Geraldine Viswanathan), malgrado la presenza rassicurante della moglie Marcie (Sarayu Blue), mentre lo scanzonato Hunter (Barinholtz, volto in ascesa appena visto in The Silent Man) teme che la sua Sam (Gideon Adlon) non esprima liberamente la propria omosessualità.
Le tre giovani amiche, però, hanno deciso di perdere la verginità al ballo di fine anno con i loro accompagnatori, Austin, Connor e Chad (Graham Phillips, Miles Robbins, Jimmy Bellinger), benché l’ultima preferirebbe la compagnia di Angelica (Ramona Young). Esiti intelligentemente differenziati, trivialità – come accennato – controllata. In fondo c’è perfino una certa cura – rara in simili zone – nel tratteggio dei personaggi.