Italia, 2016 – di Aldo, Giovanni, Giacomo, Morgan Bertacca con Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Silvana Fallisi, Salvo Ficarra, Valentino Picone, Luciano Storti, Giorgio Centamore
Aldo, Giovanni e Giacomo lo dichiarano in tutte le interviste: questo film, il nono di finzione – al netto quindi delle riprese di Anplagghed e Ammutta muddica proposte in sala – in cui sono mattatori assoluti (as themselves) e il sesto che pure co-dirigono, celebra 25 anni di carriera congiunta. Dopo i primi minuti (i migliori, che illustrano, attraverso una buffa cartina, il viaggio del primo dalla Sicilia alla Lombardia in compagnia dei cinici figli Ficarra & Picone) diventa chiaro: quasi ogni scena è concepita per far spazio alla corposa galleria di personaggi televisivi, teatrali e cinematografici del trio (ma dove sono finiti, per dire, i gangster?). Una summa che pretende la complicità dei fans, un “ripasso” che dovrebbe suscitare un effetto nostalgia, tuttavia sbandante verso la malinconia (se non addirittura la tristezza). Riunitisi in un ipotetico e surreale futuro in una settentrionale casa di riposo sorta in un luna park, i tre – è l’unico cenno d’azione esistente – confabulano per sgattaiolare dal luogo e dalle grinfie dell’autoritaria infermiera Fallisi (nella vita moglie di Baglio, da anni spalla fissa del gruppo) e dirigersi nientemeno che in Brasile. A parte notare che la voce che dà gli annunci all’altoparlante è di Carlotta Natoli e che il sidecar usato per scappare ricorda quello de I tartassati, l’unica osservazione rimanente riguarda il tentativo (non esattamente sperimentale, è più un riempitivo) di coniugare le performance da set con quelle da palcoscenico (si vedono vari estratti degli show di AG&G).