A United Kingdom, USA/GB/Repubblica Ceca, 2016 – di Amma Asante con David Oyelowo, Rosamund Pike, Jack Davenport, Tom Felton, Laura Carmichael, Vusi Kunene, Jessica Oyelowo, Terry Pheto
Cos’è che non funziona in questa corretta, equilibratissima biografia – firmata dalla Asante, autrice dell’altrettanto “vero” La ragazza del dipinto – del principe del Bechuanaland (poi Repubblica del Botswana) Seretse Khama e della sua consorte Ruth Williams, impiegata britannica, conosciutisi nel 1947 a Londra (dove il futuro regnante effettuò i suoi studi) e presto convolati a nozze (interrazziali, per quel poco che dovrebbe importare), in un turbine di disapprovazione internazional-familiare? Nulla, a patto di accettare uno stile televisivo e dei dialoghi che esaltano gli aspetti retorici della vicenda. Difetti sopra ai quali, oggi, è un po’ difficile passare. Ma tant’è.
La ricostruzione dei fatti, messi in sceneggiatura da Guy Hibbert, era alquanto doverosa (quanti libri di storia se ne ricordano?), e i protagonisti Oyelowo (davvero sposato con un’attrice bianca, Jessica Watson, qui nel ruolo della moglie del cinico funzionario Canning, interpretato dal convincente Davenport) e Pike dal canto loro aggiungono dell’apprezzabile passione. Dopo il matrimonio Seretse fu ostacolato in primis dallo zio reggente, dopo dalla burocrazia: gli inglesi, che esercitavano il protettorato sul Paese africano, preoccupati di non scontentare il confinante e ricco Sudafrica (fresco della vergognosa istituzione dell’apartheid), bloccarono all’estero l’erede al trono (circostanza in cui pure Churchill fece una pessima figura). Malgrado lo scoraggiamento e la distanza, Ruth si dimostrò una compagna preziosa, anche istituzionalmente.