Una collezione di capi fashion realizzati a mano, con tessuti di recupero messi a disposizione dalle grandi aziende, da una comunità di donne che attraverso Progetto QUID è riuscita ad avere una seconda chance
Originalità, stile ed etica raccontano la capsule collection firmata da Progetto QUID per QVC. Una linea di capi fashion realizzata in Italia da una comunità di donne e uomini, che hanno scoperto nell’esperienza creativa una seconda chance.
Così la start up fondata da Anna Fiscale il 10 novembre sarà lanciata su QVC, il retailer mutimediale di shopping, dopo la partecipazione alla prima edizione di QVC Next Lab, il progetto ideato da QVC, in collaborazione con The European House Ambrosetti, per aiutare concretamente le nuove generazioni di imprese al femminile, offrendo loro un percorso formativo.
Studiati per la donna di oggi che è sempre attenta alla provenienza di ciò che indossa e ha bisogno di vestirsi velocemente, senza rinunciare allo stile, i capi di Progetto QUID per QVC sono modelli dalla linea squadrata che si adattano a ogni occasione. Grazie a dettagli come la chiusura a goccia o la manica a tulipano le camicie sono estremamente femminili. La lunghezza al ginocchio, le spalle scese e le linee svasate dei corpini rendono gli abiti adatti a tutte le età e alle diverse corporature. Infine i pantaloni, confortevoli perché creati con tessuti elasticizzati e disegnati per valorizzare la figura, presentano dettagli fashion come l’elastico in vita che ricorda la tendenza sportswear, il taglio cropped della gamba o lo spacchetto alla caviglia. I cappotti dallo stile menswear e le morbide mantelle completano l’outfit autunnale della donna Quid per QVC.
Distinguendosi per potenziale di crescita e caratteristiche di innovazione, Progetto QUID ha preso parte al programma di formazione messo a punto da QVC Next Lab e in quest’esperienza ha acquisito nuove competenze in termini di business e sviluppo: “Questo percorso formativo e il viaggio conclusivo in Israele sono stati lo stimolo per rinnovare la nostra voglia di fare e continuare a impegnarci come imprenditrici, donne e agenti di cambiamento sociale e culturale. In particolare, ci portiamo nel cuore il concetto di rete, aiuto e supporto da donna a donna, che è anche il cuore pulsante di Progetto QUID”, ha commentato Anna Fiscale.
Progetto QUID è una cooperativa sociale nata nel 2013 con l’idea di creare un brand di moda etica e sostenibile che trasformasse le rimanenze di tessuti delle grandi aziende in capi d’abbigliamento, ma soprattutto con la volontà di offrire un riscatto sociale alle donne con un passato difficile. Nel 2014 l’impresa aveva 13 dipendenti e oggi ne conta 80. Nel primo anno di attività, Progetto QUID ha fatturato 300.000 euro e vinto il Premio Europeo per l’Innovazione Sociale.
Nel 2016, le lavoratrici hanno raggiunto quota 50 e il giro d’affari è arrivato a 1 milione di euro, per raddoppiare quest’anno. Progetto QUID è stata anche l’unica azienda italiana invitata nel 2016 a Hong Kong come speaker al Forum Mondiale dell’impresa sociale, nello stesso anno è stata selezionata da FTA (Fashion Technology Accelerator).
Quella di Anna Fiscale, è un’idea maturata negli anni e nelle molte esperienze nel settore sociale: dall’impegno in India nell’ambito del microcredito ed emancipazione femminile all’esperienza nei campi profughi di Haiti, fino alla cooperazione internazionale. Un sogno diventato realtà che ogni giorno prende forma nei laboratori di produzione e negli uffici di Verona, per poi raggiungere il pubblico attraverso cinque negozi diretti.
I capi sono realizzati in edizione limitata esclusivamente a mano: ogni pezzo è un dettaglio di stile che racconta la storia di chi l’ha confezionato.
“La voglia di fare la differenza e di creare valore all’interno del nostro territorio è stata determinante. Io e il mio team abbiamo iniziato condividendo l’idea con chi ritenevano potesse diventare partner ideale per il nostro progetto. Abbiamo riunito un team caratterizzato da competenze eterogenee, con il quale abbiamo formulato il primo business plan. Nel frattempo, abbiamo studiato il mercato di riferimento per capire se ci potesse essere spazio per una startup come la nostra e per valutare l’effettiva disponibilità di materia prima necessaria per avviare l’impresa. Nel tempo, grazie alla partecipazione e alla vittoria di alcuni premi europei, la nostra visibilità è diventata internazionale e oggi con il debutto sulle piattaforme di QVC vogliamo raccontare la storia del nostro progetto”.