Presentata lo scorso martedì, 13 luglio, la stagione 2021-2022 del teatro Biondo di Palermo. Intitolata Disorientamento, racconterà dello smarrimento e dell’incertezza, fardelli di questo anno pandemico, e del loro disperdersi nel chiarore di un augurale, rinnovato orientamento.
Dispersi, nel disorientamento fisico, intellettuale e morale di una intera società dinnanzi alla brutalità di una tragedia collettiva. Disorientati ma pronti a tutto onde ritrovarsi, condizione necessaria alla sopravvivenza stessa del genere umano. È l’agognato disfacimento del disorientamento culturale, manifesto della prossima stagione teatrale del teatro Biondo di Palermo, nella prospettiva luminosa di un rinnovato, crescente futuro. Un percorso utile a riportare il teatro alla sua naturale dimensione di condivisione, di presenza.
«Aprire un sipario è come aprire le buste di mille lettere e scoprirne il contenuto: missive di artisti di ieri e di oggi che sono rimaste mute, ammonticchiate per un anno, come i messaggi d’amore, le riflessioni su ciò che sarà il nostro lavoro, il tornare a stare insieme e perché. Racconti che aprono tante domande utili e importanti per aiutarci a dare risposte più adeguate ad un futuro che ci appare più misterioso di sempre» cosi si è espressa la direttrice Pamela Villoresi (nella foto), presentando il ricchissimo cartellone.
«Riaccendere i riflettori, spalancare i sipari, investire nel bene prezioso della cultura» le parole dell’assessore Manlio Messina, ribadendo l’impegno prioritario della Regione nel continuare a garantire il sostegno ai teatri e alle professionalità che li animano.
«Assicureremo gli stessi finanziamenti previsti in epoca pre-Covid e garantiremo la triennalità degli stanziamenti, per consentire un’adeguata programmazione artistica e amministrativa» a concluso Messina.
«Il Biondo, tra i più importanti punti di riferimento nazionali della cultura teatrale italiana, riparte dopo la pandemia con un programma ricco di prime nazionali. È un nuovo segnale, che nutre la speranza di aver lasciato alle spalle il periodo più difficile e che guarda ad un futuro brillante per la vita artistica e culturale della città» chiosava con orgoglio il sindaco Leoluca Orlando.
Variopinto e poliedrico il cartellone 2020-2021 del Disorientamento. Spettacoli che affondano le radici nella cultura del territorio e al contempo operazioni performative che si aprono ad una multiforme ricerca performativa internazionale. Teatro catartico e poetico, profondo e divertente.
Il genio siculo della scrittura scenica, l’impagabile Emma Dante aprirà le danze il 7 ottobre con Pupo di Zucchero. Liberamente ispirato a Lo cunto de li cunti di Gianbattista Basile, lo spettacolo racconta la storia di un vecchio che, per sconfiggere la solitudine, la notte della festa dei morti invita a cena i defunti della famiglia. Lo spettacolo è una coproduzione Compagnia Sud Costa occidentale, Teatro di Napoli e altre prestigiose istituzioni internazionali. Attori impegnati nella mise en scene Tiebeu Marc-Henry Brissy Ghadout, Sandro Maria Campagna, Martina Caracappa, Federica Greco, Giuseppe Lino, Carmine Maringola, Valter Sarzi Sartori, Maria Sgro, Stephanie Taillandier, Nancy Trabona.
Emma Dante sarà nuovamente di scena il 25 Marzo, con Misericordia favola contemporanea che racconta la fragilità e la solitudine delle donne. Nel testo la storia di tre donne che si prostituiscono e di un ragazzo menomato che vive con loro in un monovano lercio e miserevole. Durante il giorno le donne lavorano a maglia e confezionano sciallette; al tramonto, sulla soglia di casa, offrono ai passanti i loro corpi cadenti. Si tratta di una coproduzione del Biondo, del Piccolo di Milano e della Compagnia Sud Costa Occidentale; interpretato da Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco, Leonarda Saffi, Simone Zambelli.
Di grande attrattiva i testi scenici legati, a doppio filo, al mondo della settima arte.
Spicca Favola personale, tre atti per un mondo alla rovescia ispirati al cinema di Yorgos Lanthimos. Un affresco in tre atti, crocevia di generi diversi, che rasenta l’assurdo, il freak show, per giungere a parlare di cose familiari, firmato da Giuliano Scarpinato.
Vedrà finalmente il debutto Fellini Dream – viaggio nei sogni, nelle fantasie e nell’immaginario artistico di Federico Fellini- di Emiliano Pellisari (con la partecipazione dei danzatori-acrobati della NoGravity Dance Company).
Sul palcoscenico anche il celeberrimo Fronte del porto a cura di Enrico Ianniello -capace di fondere le suggestioni del testo originale (24 articoli scritti per il The New Sun da Malcom Johnson, in seguito premiati con il Pulitzer) con quelle dei polizieschi napoletani degli anni ’80- diretto da Alessandro Gassmann e con Daniele Russo nel ruolo dello scaricatore Terry Malloy.
Novità in prima nazionale, dal 19 gennaio: Closer del drammaturgo Patrick Marber diretto e interpretato da Fabrizio Falco con Davide Cirri.
Nata nel 1997 Closer, è una commedia drammatica dal testo intenso che lascia svanire la visione alta dell’amore facendo spazio, a mezzo di protagonisti carichi di mistero, erotismo, istinto e sensualità, all’impulso di possedere l’altro.
Vincitore di un London Critics’ Circle Award, di un Laurence Olivier/BBC Award come migliore commedia originale e di un New York Critcs Award. Nel 2004 ne venne tratto l’omonimo film, buon successo di critica e di pubblico, per la regia di Mike Nichols.
Non mancheranno ovviamente testi classici come l’Enrico IV di Luigi Pirandello nel nuovo allestimento diretto dal regista greco Yannis Kokkos e le Baccanti di Euripide nell’affresco noir molto contrastato e di gusto contemporaneo messo in scena da Laura Sicignano.
Ai quali può essere aggiunta, commedia degli equivoci dai risvolti surreali, La concessione del telefono di Andrea Camilleri; in un nuovo allestimento diretto da Giuseppe Dipasquale e interpretato da Alessio Vassallo (protagonista della fortunata versione cinematografica).
Protagonisti della stagione, altresì, i riadattamenti in forma teatrale di eccelsi indimenticabili romanzi.
L’ ottocento delle fanciulle in fiore, tra fulgore e turbamenti, della Jane Austen di Orgoglio e Pregiudizio, proposto da Arturo Cirillo con Valentina Picello nel ruolo iconico di Elizabeth.
Ed il provocatorio, profetico, oscuro ma lucidissimo Viaggio al termine della notte di Céline nell’adattamento teatrale di Claudio Collovà.
Presenti e altisonanti i nomi del teatro Italiano di scena con produzioni colte, affascinanti e di rilievo.
La più nota e celebre coppia (in arte e nella vita) di attori del teatro italiano, Paola Gassman e Ugo Pagliai si metterà a servizio di Babilonia Teatri (una delle più radicali compagnie di teatro sperimentale) per una innovativa e sorprendente versione del Romeo e Giulietta. Decisivo il ribaltamento di prospettiva, atto a far divenire protagonisti assoluti dello pieçe la coppia di attori, compagni da oltre 50 anni. Più commoventi e profonde, per questa inossidabile coppia, si avvertiranno dunque le immortali dolci conversazioni, le promesse struggenti e i dialoghi intensi che costellano il capolavoro shakespeariano. Cosi come si manifesteranno più realistici, sconvolgendo ed emozionando oltremisura, i riferimenti alla morte, alla fine, alla notte e alla tomba.
Manuela Mandracchia sarà l’anziana stravagante protagonista della commedia poetica e borderline d’ambientazione parigina La pazza di Chaillot, nell’adattamento di Letizia Russo con la direzione di Franco Però.
Nel mese di Dicembre, sotto Natale, sarà invece Galatea Ranzi a dar voce, Santa ed allo stesso tempo laica, tenera ed umanissima, a Maria di Nazareth puerpera e madre di Gesù nel monologo In nome della madre di Erri De Luca.
Mario Incudine sarà invece Barbablù nell’omonimo spettacolo diretto da Moni Ovadia, Nelle intenzioni dello spettacolo, il confessionale di questo imponente, pauroso personaggio da fiaba; il suo rivelarsi quale perenne bambino ferito ed amante instancabile e frustrato, eterno insoddisfatto e cruento assassino.
Immancabile l’omaggio al drammaturgo siciliano Franco Scaldati.
Il cavaliere sole – ove si ritrovano personaggi strampalati e sognatori, ingenui o smaliziati, che interagiscono tra loro e con l’ambiente come sospesi tra la veglia e il sonno- sarà di scena in novembre. Il progetto è di Enzo Venezia e Mario Incudine affidato alla regia di Cinzia Maccagna e vedrà in scena Paride Benassai, Gino Carista, Salvo Piparo, Serena Barone, Egle Mazzamuto, Antonio Pandolfo e lo stesso Incudine, che ha scritto ed eseguirà le musiche dal vivo.
Tra marzo e aprile sul palco della sala Strehler sarà la volta de l’Inedito Scaldati a cura di Livia Gionfrida, con Melino Imparato e Rori Quattrocchi. Esperimento drammaturgico che recupera le diverse traduzioni che il poeta siciliano ha realizzato dall’opera di Shakespeare, cucite insieme in una nuova storia che si fa avanspettacolo e gioco scenico, in un continuo rimando tra attore e personaggi.
Questo e tanto altro ancora, per una stagione grandiosa e in grande, multiforme e variegata, luminosa e illuminata, per disfarsi finalmente dell’asfissia da Disorientamento.