Il suo nome l’ha rubato ad una zingara la quale predisse alla di lei madre un vita di successi per la figlia. Lei è Nada Malanima che in occasione della manifestazione Villa Ada, “Roma Incontra Il Mondo – Villaggi possibil”, si è esibita con gli A Toys Orchestra, riversando la sua sorprendente energia sui suoi fan. Ma anche su chi la conosce solo per alcune sue famosissime canzoni.
Nada , classe 1953, capelli lunghi ormai bianchi e le movenze di una ventenne. Lei non ha sentore che il tempo passi e le mode cambino. Forma di immobilismo o marchio di riconoscibilità? Non è una risposta facile da dare. Alcuni direbbero che non è più tempo dei figli dei fiori; altri invece si rincuorano nel vedere che, nonostante i turbinosi cambiamenti degli ultimi 40 anni, ci sono ancora dei punti fermi. Delle icone che rappresentano sentimenti che dentro i suoi stessi coetanei continuano ad aleggiare. Fatto sta che il suo modo di essere ha trovato una dimensione e continua a funzionare, ritagliandosi un posto ancora nel 2017.
Pur nel suo spirito indipendente e forse datato, Nada collabora con artisti giovanissimi come the Zen Circus e Motta. In questa occasione con A Toys Orchestra.
A proposito di A Toys Orchestra.
E’ una band formatasi nel 1998 che dopo alcuni avvicendamenti ed abbandoni nella formazione, ha saputo farsi largo nella scena pop-rock italiana, ma non solo. Nel 2007 furono scelti da Jess Manafort per partecipare alla colonna sonora del suo film “The Beautiful Ordinary”. Sempre in quell’anno furono convocati dagli Afterhours di Manuel Agnelli che li scelsero per partecipare al progetto “Il paese è reale”, ideato per concentrare l’attenzione sulla scena alternativa-indie che cerca di farsi largo in Italia.
Nada è conosciuta soprattutto per due importanti brani che sono parte della colonna sonora Italiana: “Amore disperato” e “Ma che freddo fa”. Che non manca di eseguire per infiammare ancora di più il pubblico di Villa Ada. Ma suoi brani meno conosciuti, le sono valsi premi importanti come quello di Amnesty International con “Ballata triste”; mentre altri hanno trovato particolare risalto come “Senza un perchè” il quale è stato scelto da Sorrentino per the Young Pope. Le sue canzoni raccontano di un sentimento femminile verso l’amore, la vita, la violenza, declinato ora con canzonette pop, ora con sperimentazioni più elettroniche e indie. Ecco spiegato il suo allontanamento dalla scena pop verso un approdo “alternativo” fatto di collaborazioni insolite e coraggiose. Forse in questo modo è riuscita a trovare una chiave per andare artisticamente avanti pur rimanendo se stessa.
Gli altri appuntamenti della rassegna di Villa Ada
7 Agosto – Sabina Guzzanti
8 Agosto – Brusco + Piotta
9 Agosto – Juan Atkins & Moritz von Oswald
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