E’ stata inaugurata il 12 ottobre scorso la mostra di Hokusai a Roma. Xilografie, dipinti su seta e carta e manga del maestro giapponese potranno essere ammirate fino al 14 gennaio 2018 al Museo dell’Ara Pacis
Il 12 ottobre, nei percorsi espositivi dell’Ara Pacis, si è aperta la mostra di Hokusai a Roma dedicata al maestro giapponese della pittura ed incisione; per questa occasione accostato a Keisai Eisen (1791-1848), artista molto differente ma prolifico autore di seducenti ritratti di beltà femminili. Xilografie, dipinti su seta e carta e manga per un condensato di arte orientale che cattura ancora oggi l’attenzione come fu nell’ottocento per artisti del calibro di Manet, Toulouse Lautrec, Van Gogh e Monet.
Hokusai rappresenta una cultura così lontana, ma che ha affascinato tutto l’occidente per la sua semplicità complessa e la meticolosità certosina. Hokusai è stato maestro dell’’ukiyo-e o “immagine del mondo fluttuante”, un tipo di stampa giapponese la cui caratteristica era la grande diffusione popolare, l’economicità, l’effetto dei colori sovrapposti e la distruzione dei disegni originali da cui veniva tratto l’intaglio sui blocchi di legno. La mostra comprende 200 opere tra xilografie su carta di riso, rotoli dipinti, libri manga e manuali.
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Keisai Eisen
Cortigiane e loro assistenti presso un accampamento temporaneo, 1836 Silografia policroma, trittico, 38.7×26.2 cm; 38.8×26.5 cm; 38.7×25.8 Chiba City Museum of Art
Si visitano 5 sezioni nella mostra di Hokusai a Roma:
1) Mete da non perdere
Presenta le serie più famose di Hokusai: le Trentasei vedute del Monte Fuji, le Otto vedute di Ōmi, i tre volumi sulle Cento vedute del Fuji e un dipinto su rotolo del Monte Fuji, presentato per la prima volta in Italia e in anteprima assoluta.
2) Beltà alla moda
Dipinti su rotolo e xilografie policrome dedicate al ritratto di beltà femminili e cortigiane delle famose case da tè del rinomato quartiere di piacere di Yoshiwara
3) Fortuna e buon augurio
Nel formato della silografia, di Eisen in questo caso, e attraverso una serie dipinti su rotolo di Hokusai che rappresentano le divinità popolari della fortuna,
4) Catturare l’essenza della natura
Hokusai e allievi a confronto attraverso una serie di dipinti su rotolo sul tema della natura e degli animali e della loro valenza simbolica: il drago, la tigre, la carpa, il gallo riproposti nello stile di ciascun artista.
5) Manga e manuali per imparare
La serie completa dei 15 volumi di Manga di Hokusai fatta di schizzi con vari soggetti manifestazione anche della volontà di insegnare le regole della pittura ad artisti e appassionati.
- Katsushika Hokusai Giornata limpida col vento del sud (o Fuji Rosso), dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji, 1830-1832 circa Silografia policroma Kawasaki Isago no Sato Museum
- Katsushika Hokusai La cascata di Onō lungo la strada Kiso, 1830-1832 circa Silografia policroma Kawasaki Isago no Sato Museum
Queste immagini furono pensate per essere facilmente fruibili dalla nuova classe emergente cittadina di epoca Edo (1603-1868), l’attuale Tokyo, dove lo Shogun Tokugawa Ieyasu spostò la capitale dello shogunato. Questa produzione sconfinò conquistando il pubblico europeo non appena i porti giapponesi furono forzatamente aperti al commercio con le potenze mondiali dall’arrivo della flotta americana guidata dal commodoro Matthew Perry nel 1854.
La seconda metà dell’Ottocento fu segnata in Europa dal boom delle giapponeserie d’importazione: kimono, lacche, ceramiche, armi e armature e naturalmente dipinti su rotolo e paravento, xilografie policrome, libri stampati e in seguito fotografie.
Una moda che sfociò nel fenomeno che oggi conosciamo come Japonisme e che toccò l’Europa trasformandone le usanze a livello superficiale e l’arte in profondità.
Hokusai nasce a Edo (attuale Tokyo) nel 1760. Cambia vari nomi, quando a partire dal 1798 adotta un linguaggio figurativo originale e indipendente da ogni stile artistico e, contemporaneamente e muta il proprio nome in quello con cui è ancora oggi noto, ‘Hokusai’, che utilizzerà fino al 1813. .Dal 1820, a sessant’anni, rinnova il suo linguaggio, firmandosi HokusaiIitsu (‘di nuovo uno’). Sono gli anni delle produzioni più note, tra cui Trentasei vedute del monte Fuji con l’iconica “Grande Onda”. Di ritorno a Edo nel 1837, la casa con tutte le sue opere è distrutta da un incendio. Nonostante ciò,si dedica a raffigurare leoni cinesi, cosiddetti “esorcismi quotidiani”, considerati veri e propri talismani contro malattie e disgrazie. Muore nel 1849.
- Katsushika Hokusai Il Fuji da Gotenyama presso Shinagawa sul Tōkaidō, dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji, 1830-1832 circa Silografia policroma Kawasaki Isago no Sato Museum
- Katsushika Hokusai Veduta del tramonto presso il ponte Ryogoku dalla sponda del pontile di Onmaya, dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji, 1830-1832 Silografia policroma Kawasaki Isago no Sato Museum
Eisen (1791-1848) non è allievo diretto di Hokusai, ma in diversi passaggi della sua autobiografia ammette senza indugio e in modo esplicito che Hokusai rappresenta per lui il punto di riferimento assoluto in pittura anche rispetto al suo vero maestro Eizan. Tuttavia, con un ventennio di differenza rispetto alla produzione di Hokusai, Eisen porta questo genere verso altre direzioni. Produce dipinti e silografie in cui il ritratto della beltà diventa imponente, riempiendo il dipinto con i suoi abiti in primissimo piano. É proprio una delle sue rappresentazioni che ispirò Van Gogh a riprodurla nel suo Ritratto di père Tanguy
- Keisai Eisen Hisaka: Michisode di Owariya dalla serie: Gioco del Tōkaid ō con cortigiane: Cinquantatré coppie a Yoshiwara, 1825 Silografia policroma, 38,5 × 25,6 cm Chiba City Museum of Art
- Keisai Eisen Totsuka: Masuyama di Matsubaya dalla serie: Gioco del Tōkaid ō con cortigiane: Cinquantatré coppie a Yoshiwara, 1825 Silografia policroma, 37,9 × 25,6 cm Chiba City Museum of Art
La mostra di Hokusai a Roma, denominata “Hokusai, Sulle orme del Maestro” è una mostra che sta avendo un enorme successo; avrebbe probabilmente richiesto dei locali più ampi e una disposizione delle opere più diradata per evitare l’affollamento davanti ad ognuna, in quanto richiedono di essere osservate da molto vicino per essere apprezzate. Per riuscire nell’impresa ci sarebbe piaciuta anche un’illuminazione maggiore e più ragionata. Da segnalare la totale assenza di multimedialità che aiuti a capire meglio il lavoro di questi maestri dell’ukiyo-e.
Hokusai, Sulle orme del Maestro
Mostra di Hokusai a Roma
Dove:
Museo dell’Ara Pacis, Spazio espositivo Ara Pacis
Quando:
Dal 12 ottobre 2017 al 14 gennaio 2018
Tutti i giorni 9.30-19.30
Gallery della mostra di Hokusai a Roma
- Katsushika Hokusai Dragone rampante, 1846 Dipinto su rotolo, 112.6×33.5cm (192.0 × 52.0 cm dimensioni totali) Collezione privata
- Katsushika Hokusai Tigre tra I bambù, 1839 Dipinto su rotolo, 73.0×31.5 cm Collezione privata
- Katsushika Hokusai Carpa e tartaruga, 1839 Dipinto su rotolo, 99×35.5 cm (127.1 × 53.3 cm dimensioni totali) Collezione privata
- Keisai Eisen Cortigiana che indossa un abito con disegni di nuvole e dragoni, 1818-1830 circa Silografia policroma, 72.7×24.9 cm Chiba City Museum of Art
- Keisai Eisen Momongawa dalla serie: Aspetti dello stile moderno, 1830-1844 circa Silografia policroma, 37.3×24.4 cm Chiba City Museum of Art
- Katsushika Hokusai Sugoroku gioco da tavolo dei Luoghi famosi di Edo Silografia policroma Kawasaki Isago no Sato Museum