Milano design week 2016 e la sicilianità

La Milano Design Week 2016 conferma la passione dei designer verso la sicilianità. La Sicilia è, ancora una volta, fonte d’ispirazione per gli addetti ai lavori.

In un mondo globale, ricco di contaminazioni tra varie culture , appare a prima vista provinciale riferirsi a ciò che riguarda il proprio, piccolo angolo di mondo. Ma il concetto di sicilianità non è strettamente collegato alla provenienza dalla Sicilia, o dal viverci. La sicilianità è un concetto che affonda nel forte potere ispiratore di questa terra.

La Milano Design Week 2016, edizione record chiusasi da poco, conferma l’elevato contenuto di creatività declinato in vari modi, apportato dall’isola.

La multika dmc & events, che è una società nata a Modica, ha avuto il prestigioso compito della gestione ed organizzazione dell’ ospitalità . Lo street food palermitano è stato protagonista a Lambrate con Francesco la Barbera della friggitoria di San Lorenzo Mercato, inoltre diverse motoape (oggetto“ iconografico della Sicilia) di altre friggitorie erano sparse negli angoli più frequentati del fuorisalone.

Un connubio del tutto inedito è, invece, quello tra il grande marchio di moda Dolce&Gabbana, da sempre portatore dell’immagine della Sicilia nel mondo (ultimamente in maniera quasi caricaturale), e la Smeg, rinomata azienda produttrice di elettrodomestici da cui è nata un’ edizione speciale, ed a tiratura limitata a 100 pezzi, del FAB28.

Piaccia o no, è un oggetto decorativo dall’alto valore estetico, dipinto a mano da sapienti artisti della tradizione con tutti gli elementi caratteristici della poetica del Teatro dei Pupi e del Carretto Siciliano.

“Trame mediterranee” è invece il titolo di una serie di creazioni della designer catanese ,ma milanese di adozione,
Marella Ferrera, che offrono una visione dei segni del Mediterraneo scritti sulla pietra e pensati per l’azienda siciliana Lithea.  Ferrera afferma laconicamente : “La Sicilia mi ispira ma i successi arrivano da Milano”.

Per un’altra azienda, la ditta Paola Lenti, la designer ha realizzato Viaggio in Sicilia, un percorso che la mette alla prova con tappeti e tavoli, ma che si snoda soprattutto tra sensazioni difficili da toccare con mano.

In occasione della XXI Esposizione Internazionale, la Triennale di Milano e il Salone del Mobile presentano la mostra “STANZE. Altre filosofie dell’abitare”. Dopo una sala introduttiva, dove sono esposte opere di maestri del passato e del presente, si attraversa una sequenza di ambienti, ognuno progettato da un autore diverso. Tra questi vi è il giovane e talentuoso architetto siciliano Francesco Librizzi, il quale espone dei pezzi realizzati in ferro battuto, ammiccando alla tradizione.

Presso un’ altra sede della triennale, la bellissima ambientazione dell´Hangar Bicocca, troviamo all’interno della mostra “Architecture as art”, curata da Pierluigi Nicolin, l’installazione di uno dei migliori progettisti italiani, l’architetto Maria Giuseppina Grasso Cannizzo. La sua installazione è composta da una selva di pali metallici, i quali rappresentano uno spazio che, attraversato, produce frastuono ed induce a riflettere sulla modificazione bilaterale tra spazio ed uomo.

Nell’ambito del fuori salone, presso l´affascinante Spazio Rossana Orlandi, troviamo uno dei pezzi più sorprendenti di tutta la manifestazione: la lampada Magnetica del bravissimo Vittorio Venezia, che da anni, ormai, si conferma essere uno dei migliori designer sulla scena nazionale, motivo per cui ci sembrano superate le definizioni di astro nascente o Enfant Prodige.

Il minimalismo è portato agli estremi, un faretto a LED si sostiene da solo grazie alla forza magnetica riflettendo e diffondendo la luce tramite quell’elemento che contiene il magnete stesso che lo attira.

Ma cosa hanno dunque in comune tutti i progetti sin quì esposti, oltre al fatto di essere riconducibili alla sicilianità?

La capacità di farci provare ancora stupore, elemento essenziale nel processo della creatività.