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Ludovico Corrao – La rinascita di Gibellina

Inaugurata Sabato 9 Aprile alle ore 18 presso Palazzo Riso, la mostra “Omaggio a Ludovico Corrao”, un grande collezionista ed amante dell’arte.

Dopo il terremoto del 1968 che rase al suolo la cittadina di Gibellina,  Ludovico Corrao nel ruolo di primo cittadino, condusse la rinascita del centro belicino, coinvolgendo numerosi artisti nel suo progetto, fino a costituire nel 1992 la “Fondazione Orestiadi” e il “Museo delle Trame Mediterranee”.

La mostra, ben curata, è allestita in due differenti parti del Palazzo e vuole testimoniare il ricordo verso il “fondatore di città”, riconosciuto e confermato portatore di un progetto di bellezza, quella dell’arte che è sempre speranza di felicità.

“Il messaggio che vuole trasmettere è quello di una trama, di una ricerca dell’ascolto degli altri, l’ascolto di culture diverse dalle nostre, per le contaminazioni, per il meticciato culturale che è la premessa per crescere, ed oggi diventa un messaggio ancora più forte di fronte alle tragedie giornaliere che viviamo tra le due sponde del Mediterraneo.
E’ importante creare le trame insieme, trame culturali, per capirci, per intendersi e quindi creare le premesse della convivenza.
L’utopia è una terra che non c’è , invece noi dobbiamo trovarla questa terra, con una visione elevata del rapporto tra gli uomini, tra le civiltà. La Sicilia ha tutto da guadagnare da quello che è apparentemente uno sconquasso e che può essere invece, una grande occasione di tornare al centro delle trame del Mediterraneodice Calogero Pumilia, Presidente della Fondazione Orestiadi, durante la conferenza stampa pre-inaugurazione.

Questa mostra è per Gibellina una finestra sul capoluogo di Regione che farà conoscere ulteriormente quello che è stata ed è tutt’ora, la cittadina nella Valle del Belice, le Orestiadi e il museo delle trame del Mediterraneo.

Il terremoto è una frattura tragica; quello che c’era prima non c’è più, dopo è tutto da costruire.

Memorie e ricordi scompaiono in un attimo. Ricostruire significa reinventare, e Ludovico Corrao lo fece, ma con l’arte, puntando alle relazioni e al rispetto reciproco.

“Quando Corrao, con il pathos del dopo terremoto, ma col carisma della sua persona, ha chiamato i grandi artisti dell’Italia e ha iniziato questa attività multiculturale nel settore delle arti visive, del teatro, della poesia, della musica contemporanea, ha voluto lanciare un messaggio che è stato ascoltato e ha voluto dire che nei momenti anche più tragici e di fronte alle situazioni più difficili ci possono essere due soluzioni possibili: una è quella del rattoppo, il rimettere insieme, come viene, i pezzi di ciò che si è rotto, e l’altro, invece, è uno sguardo utopico, uno sguardo in avanti e quello sguardo viene capito, viene intuito, viene seguito e viene realizzato, grazie ad Guttuso, Accardi, Pomodoro e tutti coloro che hanno fatto la storia di Gibellina”  continua Pumilia.

Le opere esposte sono state concesse dal Sindaco e dall’Amministrazione ed è grazie anche a loro che  è stato possibile trasportare a Palermo questa grande utopia che non è solo un lascito di opere, quadri, sculture, installazioni, ma anche un lascito di esperienze e di professionalità.

Ci sono emozioni, quelle emozioni esplosive, quelle emozioni vitali.

C’è amore, amore per la vita, per il nuovo, ma anche per il vecchio, il passato distrutto. I colori vivaci si contrappongono ai bicromatismi e si scontrano con il grigio freddo del metallo.

“Ho un duplice obiettivo: proseguire su questa strada per salvaguardare il ruolo della Fondazione e, se possibile, richiamare tante persone di cultura della Sicilia, della città di Palermo, per tornare ad ascoltare, a vedere Gibellina come un punto di riferimento per una esperienza straordinaria che deve proseguire”, conclude Pumilia.

All’inaugurazione erano presenti il Primo Cittadino di Gibellina, Dott. Sutera, la Dott.ssa Corrao e il Direttore del Museo d’Arte Contemporanea, Dott.ssa Li Vigni.

La mostra “Omaggio a Ludovico Corrao” resterà aperta fino al 24 Maggio 2016.

Per visitare il sito web del Museo d’Arte Contemporanea clicca qui.

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vervemagazine

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