Lorenzo Biagiarelli, il compagno di Selvaggia Lucarelli, lascia la musica e diventa social chef
Per Lorenzo Biagiarelli, il giovane musicista di Cremona conosciuto come B-Law, sembra proprio un momento d’oro. Dopo aver messo da parte il suo talento per la musica, ha deciso di aprire una pagina Facebook e di lanciarsi al popolo web come Social Chef.
Biagiarelli ama sperimentare. Studia le abitudini alimentari di tutti i paesi del mondo e fonde elementi della cucina tradizionale con ingredienti orientali. Esotici, appunto.
Una cucina “diversamente tradizionale” che, oltre ad essere apprezzata dai suoi quasi 7 mila followers, trova una grande estimatrice nella sua compagna, la blogger e noto personaggio tv Selvaggia Lucarelli.
Come lui stesso racconta, infatti, sembra proprio che Selvaggia sia la cavia piu’ gettonata dei suoi esperimenti: “Lei ha un palato molto fine e soprattutto non è capace di mentire”.
Verve ha intervistato il giovane promettente Chef Lorenzo Biagiarelli.
Lorenzo, quando hai deciso di lasciare il mondo della musica per dedicarti alla cucina?
In realtà non ragiono a compartimenti troppo stagni. Non direi di aver abbandonato la musica. Semplicemente, un giorno, mi sono reso conto di dedicare molto più tempo e cura al cibo di quanto non ne mettessi nella scrittura di canzoni. Ho realizzato che probabilmente stavo lavorando per qualcosa in cui avevo più talento che passione. E lo stavo facendo perchè mi piaceva più l’idea di essere un musicista che esserlo davvero.
Poi magari un giorno mi torna la voglia di suonare, ma la passione per la cucina mi accompagna da quando sono bambino. Quando preparavo il pranzo se mia madre tornava a casa dopo di me e facevo dei dolcetti improvvisati per mio nonno che non stava bene. E molto meno poeticamente ho sempre mangiato come un orso al risveglio del letargo.
In un certo senso, ho semplicemente aperto gli occhi, il frigorifero e un conto a fondo perduto dal pescivendolo di quartiere.
Quali aspetti, secondo te, hanno in comune la musica e la cucina?
Tutte e due prendono le mosse dall’ispirazione e usano la grammatica della ricetta. Per una canzone o per un piatto servono una buona idea e degli ingredienti freschi, che siano parole, sonorità o verdure. Il risultato finale può mettere d’accordo tutti o ritagliarsi solo una piccola nicchia di pubblico. E troverai sempre qualcuno che ti dirà che i Beatles fanno schifo o che la carne di Kobe è immangiabile.
Oggi poi anche gli chef più celebri, come le pop stars, raggiungono un successo planetario. Però, non credo esista cuoco che non abbia mai toccato un coltello nella sua vita, mentre molti cantanti famosi non sanno quanti tasti ci siano su un pianoforte. Che sono 88, forse, credo.
Come definiresti il tuo modo di cucinare?
Direi ‘diversamente tradizionale’. Mi piace studiare i costumi e le abitudini alimentari di tutti i paesi del mondo, con un occhio di riguardo al medio oriente e al sud est asiatico.
Prima di andare in Iraq, per esempio, ho sperimentato alcuni piatti tipici della cucina persiana. Una volta là, li ho ordinati al ristorante per vedere quanto fossi andato vicino all’originale. E il mio fesenjoon (uno stufato di pollo, noci e sciroppo melograno) era anche più buono. Ma ho evitato di dirlo perché l’ultimo iracheno incazzato ha dichiarato guerra al Kuwait e non me la sentivo di rischiare.
Qual è il piatto che ti rispecchia?
La pizza gourmet, la veste fresca e contemporanea di qualcosa di ultracentenario. Come me, che sono giovane ma faccio la settimana enigmistica e uso l’espressione ‘ai miei tempi’.
Dove e com’è possibile assaggiare i tuoi piatti?
Per il momento solo ricevendo un invito a cena a casa. Oppure citofonando il giorno dopo per chiedere la “schiscetta” con gli avanzi. Scherzi a parte, si stanno aprendo prospettive interessanti, ma per il momento continuo a frequentare corsi e ad allenarmi nella mia palestra preferita: l’isola Ikea della mia cucina.
L’immagine dell’uomo ai fornelli ha da sempre stuzzicato la fantasia delle donne. Tu, hai mai usato l’arte culinaria per conquistare?
La prima volta che la mia fidanzata ha accettato un invito a pranzo a casa mia sono andato a comprare un petto d’anatra e gliel’ho servito su un risotto al timo e prugne. Stiamo insieme da un anno e mezzo, quindi vedi tu!
Qual è il piatto che Selvaggia ti chiede di cucinarle di più?
Selvaggia è appassionata di pasta di konjac, una radice giapponese da cui si ricavano spaghetti e rigatoni praticamente privi di carboidrati e di calorie. Li ama col pomodoro e basta. Una volta di nascosto ci ho messo uno spicchio d’aglio in camicia e quasi me li tirava addosso.
Però è una cavia eccezionale per tutti i miei esperimenti, ha un palato molto fine e soprattutto non è capace di mentire.
Una sola volta mi ha detto ‘questo non è buono’ e mi ha chiesto scusa per una serata intera. Ovviamente se stai leggendo, Selvaggia, sappi che non ti ho mai perdonata!
Regalaci una ricetta salva pranzo facile e veloce.
Tagliate à la julienne qualche zucchina con la mandolina. Fatele saltare per due o tre minuti in una salsa di latte di cocco e curry e poi servitele con sopra un po’ di salmone a tartare e una granella di pistacchio. A prova di supermercato, salva pranzo e soprattutto salva (giro)vita!