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Laura Biagiotti: addio all’elegante ed eterea Regina del Cachemire

La scomparsa di Laura Biagiotti lascia una ferita profonda in quanti stimarono la sua professionalità mai banale, la sua figura eterea ed elegante ed il suo profondo amore per l’arte. Noi di Verve vogliamo ricordarla così

“Una donna gentile e radiosa, eterea e sorridente. Non una stilista diva, nel patinato mondo della moda, ma una persona autentica, perbene e colta.” Così viene ricordata in TV e su tutti i giornali, da amici e collaboratori, la stilista Laura Biagiotti spirata nella notte tra giovedì e venerdì alle 02,47 circa presso l’Ospedale Sant’Andrea di Roma.

Laura Biagiotti nasce nel 1943 ed inizia a lavorare ragazzina con la mamma Delia Soldanini, che gestisce una sartoria in via Salaria a Roma  negli anni del boom economico italiano. I primi passi da disegnatrice e stilista li fa poi per le griffe Schuberth, Roberto Capucci e Rocco Barocco. Al 1962 risale la sua prima sfilata personale nella città di Firenze, e in questa occasione si impone all’attenzione della stampa. Nel 1972  infine fonda la sua azienda omonima. Nel 1988 è la prima stilista italiana a sfilare a Pechino, in Cina. In quell’occasione trenta modelle cinesi indossarono 150 capi in seta e cashmere. Laura Biagiotti funge dunque da apripista per il Made in Italy sul mercato del cosiddetto “Impero Celeste”.

A caratterizzare le creazioni couture della Biagiotti sono i filati naturali e le lane pregiate, che le valsero l’epiteto di “Regina del Cashmere” a firma del New York Times nel 1991. Poi ancora l’uso sapiente del bianco nella sua accezione più luminosa e ariosa, l’abito spazialista scevro della taglia ed il celeberrimo abito dal taglio “a bambola” decorato, fluttuante e leggiadro.

Il marchio Laura Biagiotti non è solo iper-femminilità ma anche Moda Uomo, declinata nei termini dello sport, del prêt-à-porter e degli accessori di qualità.

Nel 1992, a New York, riceve il premio “Donna dell’anno”. Mentre del 1995 è il defilé presso il Cremlino in Mosca, nella vecchia sede del Pcus. E’ la prima stilista Italiana a sfilare in Russia. A seguito di quell’evento, perfetta amalgama tra glamour ed alta imprenditoria, le viene conferita l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.

Nell’aprile del 2004 è stata eletta consigliere delegato della Camera Nazionale della Moda Italiana. Mentre già dal 2000 e fino al 2008 è stata presidente del Comitato Leonardo, che riunisce l’eccellenza italiana dell’industria, dell’arte e della cultura e nel 2010 ha ricevuto il Premio Leonardo (prima volta per una donna) dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

I campioni dell’Olimpiade di Sidney 2000 hanno sfilato per Laura Biagiotti avvolti in un tricolore di cashmere.

Non solo stilista ma anche mecenate. Laura Biagiotti aveva studiato archeologia e insieme all’amatissimo marito Gianni Cigna ha raccolto il nucleo più importante di quadri del pittore futurista Giacomo Balla. Un inestimabile collezione custodita e fruibile presso la fondazione Biagiotti-Cigna. A Balla la Biagiotti dedicò anche una nota capsule collection composta da abiti, foulard (spesso indossati da lei stessa) e accessori.

La stilista donò un nuovo grande Sipario al Teatro La Fenice di Venezia (che era stato interamente distrutto nel grande incendio del 1996), e contribuì al restauro della Scala Cordonata al Campidoglio del Michelangelo e delle Fontane di piazza Farnese. Dal 1999 ha sponsorizzato, inoltre, il Piccolo Teatro di Milano.

Amante dei fiori, Laura Biagiotti ha creato fragranze e profumi noti e commerciati in tutto il mondo.

Il primo “Fiori Bianchi” risale al 1982. Nasce invece nel 1988 l’iconico e mai fuori moda eau de parfum pour femme “Roma”, un misto ammaliante di gemme di cassis, bergamotto di Sicilia, menta, gelsomini, rose, mughetti, garofani, mirra,ambra,vaniglia e patchouli.

Nel Jet Set hanno spesso scelto abiti firmati Laura Biagiotti l’attrice Nancy Brilly, la ballerina classica Carla Fracci nota per le sue mise in total white, ma anche Martina Colombari, Cristina Chiabotto, Mara VenierNatasha Stefanenko e Romina Power. Tra gli uomini l’attore della soap Beautiful  Ron Moss e il nuotatore campione olimpico Massimiliano Rosolino.

Dal 1980 viveva presso il Castello Marco Simone di Guidonia, un monumento nazionale dell’XI secolo che la stilista aveva fatto restaurare insieme al marito Gianni Cigna onde farne il suo centro creativo. In quei luoghi la signora Biagiotti, oggi settantatreenne, ha avuto un malore da arresto cardiaco mentre stava passeggiando in compagnia dei suoi cani. Subito soccorsa dal personale di servizio alla villa, è stata sottoposta a manovre rianimatorie che hanno consentito la ripresa delle attività cardiache prima che fosse trasferita in ambulanza presso l’Ospedale Sant’Andrea di Roma. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime, la diagnosi di danno cerebrale di tipo anossico ha portato, ieri pomeriggio, alla morte celebrale della donna. Questa notte il decesso.

Laura Biagiotti aveva festeggiato due anni fa alla Milano Fashion Week i 50 anni di carriera.

Alla dirigenza della Maison oggi c’è l’adorata figlia, stilista e designer, Lavinia Cigna Biagiotti. Negli anni sono state parecchie e palesi le effusioni e tenerezze tra le due donne, sulla passerella alla fine di ogni defilé. Testimonianze vive di un rapporto prezioso e che oggi, alla luce del decesso della signora Laura, lasciano a Lavinia un  immenso dolore. Su Instagram e Twitter Lavinia ha postato una foto insieme alla madre ed ha scritto “Grazie di tutto Mamma! Per sempre insieme”.

 

 

 

Enrico Rosolino

Enrico Rosolino apre il suo cuore al mondo delle arti alla tenera età di 2 anni, allorquando assiste alla proiezione cinematografica del lungometraggio animato di Walt Disney, Biancaneve e i sette nani. Ha inizio così un lungo percorso di scoperta e apprendimento nel variegato e sfaccettato mondo delle arti. Da piccolissimo si appassiona alla recitazione. Negli studi pone molta enfasi e impegno nelle materie umanistiche e, dunque, sceglie un liceo Classico. Durante l'adolescenza si diletta nella lettura ed interpretazione -a voce alta- dei classici greci. A 15 anni si avvicina concretamente al mondo della danza. Prende lezioni di balletto classico per 12 anni, e ad anni alterni segue dei corsi di danza moderna e contemporanea. L'arte coreutica diviene la sua più grande passione e territorio prolifico di ricerca. Si laurea allo STAMS di Palermo, e si specializza al DAMS di Bologna. Nel capoluogo emiliano affina e porta a più completa maturazione le sue conoscenze e il suo senso estetico e critico d'ambito teatrale. Viaggia molto, visita Parigi, New York, Londra, Barcellona, Copenaghen, Boston, Atene e molte altre città del mondo godendo di un approccio diretto e sentimentale con le di loro bellezze artistiche e culturali. Vive attualmente a Palermo e coltiva moltissimi interessi nei più svariati contesti. Da giugno del 2021 è iscritto nell'elenco dei giornalisti pubblicisti presso l'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, per Verve si occuperà della rubrica dedicata al Teatro, alla cultura, e agli eventi dal vivo.

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