La rassegna Nuove Musiche (promossa dal Teatro Massimo in collaborazione con l’Università di Palermo, il Conservatorio “V. Bellini” di Palermo, il Conservatorio “A. Scontrino” di Trapani, l’Ambasciata di Francia in Italia, l’Institut Français, l’Accademia di Belle Arti di Palermo e la Gaîté Lyrique di Parigi ndr) giunge alla sua conclusione, dopo 10 spettacoli, con il reading-concertato “AFRODITE”.
Afrodite è un trittico d’arte, meraviglioso e macabro. Nel primo pannello affascinano le liriche lesbo, bucoliche ed erotiche, de le Chansons de Bilitis (pubblicate in francia nel 1894 da Pierre Louÿs -loro reale autore- furono spacciate per traduzioni dell’opera originale di una fantomatica poetessa greca del VI secolo a.C di nome Bilitis, vennero musicate da Claude Debussy nel 1898 ndr); nella pala centrale invece si ammira l’avvenente e infelice cortigiana Criside d’Alessandria d’Egitto, l’incarnazione sublime della dea Aphrodite (da cui il titolo del monodramma di costumi antichi di Giorgio Battistelli, ancora una volta su testi dell’omonimo romanzo di Pierre Louÿs); nel secondo pannello invece si descrive lo scontro violento tra una donna, una prostituta dalla feroce coscienza di sé, ed un uomo, suo antagonista nonché l’alterego del di lei sfruttamento, ne La via del Sexo (dall’omonimo testo teatrale di Nino Gennaro del quale ricorre nel 2015 il ventennale della morte).
Al centro di un ensemble di strumenti musicali atipici, ma favolosamente amalgamati e dalle sonorità ipnotiche (flauti traversi, corni inglesi, flauto di pan, celesta, marimba, arpe, grancasse e tamburi a cornice) si è tuffata e librata, in tutta la sua potenza evocativa e vigorosa capacità espressiva, l’audace attrice trasgender Vladimir Luxuria. Solenne e drammatica, in un vistoso abito rosso fiammante dai lunghi volant sulle braccia, ha interpretato gli amori e i turbamenti lesbo della poetessa Bilitis, la quasi totalità dei versi in lingua originale ovvero in francese. Ha poi affrontato il tormentato fantasma della cortigiana Criside con voce cangiante e sgusciante, permeata di acuti cantati ed echeggiati e pervasa da note gravi, come provenienti da sconosciute profondità.
In Criside, più compiutamente, Luxuria ha sperimentato la sua sensualità cesellata nell’incertezza di confine (caratterizzante il simbolismo e l’ impressionismo ndr) offrendo una tormentata effige insieme lasciva e pudica e impostando la declamazione in una profusione psichedelica di parole, fluttuanti tra un focoso orgasmo fonetico modernista ed un’ impetuosa tempesta di respiri e sospiri battenti su un corpo beato.
Da cortigiana a prostituta dei giorni nostri; per La via del Sexo Luxuria percorre i sentieri osceni e dolenti della schiavitù del sesso. Duella all’ultimo sangue con il maschio (nell’impeccabile resa dell’ottimo attore Massimo Verdastro), lo vezzeggia con conturbanti atteggiamenti divistici, tenta invano di respingerlo per poi alla fine, autodeterminarsi per sempre “non dimenticai mai di essere un segno, fui un segno perfetto” nello squallore mellifluo e viscido di una veemente contrattazione.
Si è trattato di una messa in scena elegante, che ha creato un’atmosfera complessa, oserei dire d’élite! Sicuramente non adatta a un vasto pubblico. Benché non siano mancati fuggi fuggi, indecorose risa di sotto fondo e squilli di suonerie, alla fine dello spettacolo i calorosi applausi degli astanti sono bastati a richiamare alla ribalta, per ben tre volte, attori e musicisti.
Flauti Rosolino Bisconti, Salvatore Saladino, Antonino Saladino
Arpe Valentina Rindi, Francesca Luppino
Celesta Pasquale Lo Cascio
Marimba Vito Amato, Antonino Errera, Sergio Calì.
Il reading-concertato ha avuto luogo il 1 Dicembre 2015 nel foyer del teatro Massimo, alle ore 20:30.