Fashionista per vocazione, modella per caso: Benedetta De Luca, ventottenne salernitana laureanda in legge, è un’esplosione di vitalità, intelligenza e di sensualità, malgrado un’agenesia del sacro ( una malformazione congenita alla spina dorsale) la costringa ad usare una sedia a rotelle.
La disabilità, congenita o acquisita, è tutt’oggi, nonostante il progresso, fonte di ambiguità e di pregiudizio, mali che Benedetta cerca di sconfiggere portando avanti una personale battaglia a colpi di ospitate in tv, sfilate di moda e campagne social.
Di recente, è stata la protagonista di un evento di moda alquanto significativo dal titolo “Bellezza senza confini”, una sfilata nella quale modelle con diverse disabilità hanno indossato i meravigliosi abiti della stilista campana Pinella Passaro, volto noto anche della trasmissione televisiva Detto Fatto su Rai2, manifestando con forza l’esigenza di dimostrare che la bellezza non è una questione di taglia o di altezza.
Abbiamo chiesto a Benedetta di raccontarsi a Verve. Scoprite un pò cosa ci ha svelato di sè, dei propri sogni e del mondo della disabilità.
Benedetta, come e quando nasce la tua passione per la moda e che rapporto hai con essa?
“La mia passione per la moda si esprime nei miei look, cerco di essere sempre attenta al mio outfit, dall’accessorio giusto al colore che più mi sta bene. Sono sempre stata molto vanitosa e questo mi ha aiutato tanto per stare bene con me stessa, con gli altri e con la mia disabilità.
Sono dell’idea che curando il proprio aspetto con un rossetto, con un vestito o con il colore dei capelli la disabilità passa in secondo piano. Ma, ovviamente, non lo faccio per camuffare la mia sedia a rotelle o le mie stampelle, anzi alle volte cerco di rendere anche loro alla moda, infatti, la mia carrozzina è rosso fuoco abbinata al rossetto e le stampelle foderate con fantasia animalier.”
Sei testimonial di diverse campagne sulla sensibilizzazione verso la disabilità. Quale messaggio vorresti trasmettere?
“Non mi sento un’eroina, anche perché , ahimè, non sono nata con un mantellino e una bacchetta magica, ma nel mio piccolo cerco di abbattere quelle barriere mentali che vogliono a tutti i costi vedere la persona disabile come “triste”, “sporca” o “poco curata” . Sono dell’idea che si può essere alla moda anche se si è in carrozzina.”
Spesso la disabilità è sinonimo di pregiudizio . Quale consiglio daresti a chi vive una situazione di disagio?
“Beh, consiglierei di armarsi di saponette e sapone liquido e offrirle a chi vive ancora di questi pregiudizi, consigliando loro un lavaggio del cervello! Scherzi a parte, questi pregiudizi sono ancora così reali purtroppo, perché è la stessa società che non sempre ci rende uguali agli altri. Le troppe barriere architettoniche ancora presenti nel 2016 ne sono un esempio. Ed è per questo che noi non dobbiamo rassegnarci ma dobbiamo farci sentire e far capire che esercito forte,volenteroso e combattivo siamo, per far valere i nostri diritti.”
Sei stata protagonista indiscussa, di recente, del progetto Bellezza senza confini, un evento di moda al quale hanno partecipato diverse ragazze diversamente abili. Cos’è per te la bellezza?
“L’evento #bellezzasenzaconfini si è svolto il 10 dicembre al Comune di Salerno, grazie alla lookmaker salernitana Francesca Ragone, è stato un evento che ha sintetizzato al meglio il mio concetto di bellezza. Una bellezza senza limiti, senza confini per l’appunto. Si può essere belle anche con i difetti, con la normalità, la bellezza non è perfezione. A Sfilare in passerella con i vestiti di Passaro Sposa non vi erano ragazze normodotate e disabili, ma vi erano ragazze belle tutte,indistintamente. La carrozzina era passata in secondo piano, grazie al primeggiare della bellezza vera.”
Quali sono i 5 capi must del tuo guardaroba?
“Sono amante delle GIACCHE, dalle più classiche alle più colorate e sportive. Le ritengo essenziali per quasi tutti i miei outfit, così perfette per ogni occasione, che sia un aperitivo con gli amici o per un colloquio di lavoro.
Assolutamente ,poi ,non può mancare un TUBINO O TUTINA intera nera:classici intramontabili! Dei veri e propri pezzi chiave in ogni guardaroba, perché abbinati agli accessori giusti possono essere indossati dalla mattina alla sera.
Capo must per eccellenza poi è l’eterno amore di quasi ogni donna: i JEANS. Capaci di farmi sentire sexy e casual allo stesso tempo, sono comodi, resistenti e una volta trovato il modello che più mi piace non ne posso fare a meno.
GIUBBOTTO DI PELLE, classico modello chiodo con zip in metallo cromato , per un look più “punk chic” da giorno ma anche elegante di sera.”
Come abbiamo visto di recente a Detto Fatto nello spazio dedicato alle spose ( ndr Benedetta è stata protagonista della scelta del suo abito dei sogni firmato Pinella Passaro nella nota trasmissione tv di Rai 2) , sogni il matrimonio con il tuo fidanzato. Com’è stato nel corso dei tuoi 28 anni di vita il rapporto con l’amore? La disabilità è stata mai un limite?
“Fortunatamente, sono stata una ragazza abbastanza corteggiata nonostante la mia disabilità. Un po’ come tutte le ragazze, anche io sono stata lasciata, ma la mia disabilità con le mie pene d’amore, non è mai entrata in collisione. Magari ho sofferto nel vedere che il ragazzo che mi piaceva in realtà amava una ragazza alta e camminante, ma era più un problema e preconcetto che albergava nella mia mente e non nella realtà.
Crescendo,fortunatamente, ho capito il modo di poter essere apprezzata e desiderata dagli uomini. Se il mio sex appeal non era racchiuso nel camminare sul tacco 12, sapevo di essere capace di attirare l’attenzione ugualmente, grazie alla mia gestualità, al mio savoir faire, alla mia intelligenza, al mio modo di relazionarmi, al mio sguardo e alla mia sensualità che traspariva anche senza delle gambe lunghe. Grazie a Detto Fatto, però, ho cercato di far capire che anche una ragazza in carrozzina può essere una donna con un uomo al suo fianco, un uomo che la desidera come la sua donna a tutti gli effetti. Odio quando mi vedono col mio ragazzo e mi chiedono:” ma siete fratelli?” Chissà se dopo questa puntata, forse, ci si rende conto che i disabili non sono angeli asessuati e privi della capacità di amare ed essere amati!”
Sei laureanda in legge e stai svolgendo tanti bei progetti nella moda e nel sociale. Cosa vuoi fare da grande? Quali saranno i tuoi prossimi obiettivi?
“Ti ringrazio per il “da grande” , ora si che mi sento proprio una ragazzina! Scherzi a parte, vorrei poter divenire un piccolo esempio da seguire, vorrei che tante ragazze che vivono nella mia stessa condizione,magari conoscendomi, prendano il coraggio di rimboccarsi le maniche e di sentirsi donne, di amarsi e di aver la grinta di non far soffocare la propria femminilità e sensualità dalla disabilità.
Ogni mattina, guardatevi allo specchio, pettinatevi e, dopo aver messo un filo di rossetto e due gocce di profumo, dite a voi stesse: <<io sono bella, lo so.>> ”