Sabato 27 maggio il Palazzo Chiaramonte Steri di Palermo ha aperto le sue porte ad una meravigliosa passerella di abiti e accessori tutti Made in Sicily, ‘L’Università è di moda’
L’Università è di moda è un progetto nato dall’importante collaborazione tra l’Università degli Studi di Palermo e Confcommercio, al fine di valorizzare l’artigianalità e la creatività fashion del territorio.
Luci puntate sulle collezioni primavera-estate 2017 dei più importanti artigiani e artisti siciliani, presentati dalla bella e brava Cinzia Gizzi che, per l’occasione, ha anche indossato alcuni degli abiti delle aziende ospitate.
Importante anche la scelta della location: un palazzo trecentesco affiancato da un carcere dell’inquisizione costruito circa duecento anni dopo. Un luogo davvero suggestivo che trasuda arte e cultura e che fa da filo conduttore alla serata, riportando in vita il mito di Tristano e Isotta (riprodotto nella terza trave di legno del tetto dell’aula magna del palazzo) e dell’amore fatale fondato sul dolore che trova la sua liberazione solo nella morte.
Così l’amore spirituale del mito viene modellato nelle fogge della tradizione medievale, rielaborate in chiave moderna dalle aziende.
L’abbigliamento del medioevo, appunto, prevedeva tuniche drappeggiate, larghe maniche, ampie cuffie e turbanti, voluminosi gioielli e spille. Ogni abito aveva un grande valore simbolico, espresso principalmente attraverso l’uso dei colori. Il colore predominante era il rosso, ma anche il bianco e il nero, fino all’introduzione del glauco (una particolare tonalità di blu). Al giallo, invece, veniva attribuito un valore negativo.
Quindi, una delle idee di base per la realizzazione di questa particolare sfilata, “L’Università è di moda, era proprio quella di mettere in passerella la moda medievale di Tristano e Isotta, attraverso lo spirito contemporaneo della sicilianità, all’interno di un luogo di grande cultura.
Ed ecco, dunque, una carrellata di abiti, scarpe e accessori firmati (in ordine di uscita) Figure, Daniela Cocco, Dress, Gaia, Quartararo, Le Vie en Rose, DonnaPiù, Vuedu, Atelier Gigante, #Ittassivuci, Sailor, Ma.Dì Creazioni, DueRRuote, Loredana Lombardo, Leone Calzature, che si alternano in passerella.
Abiti casual ed eleganti, sensuali ma sobri, moderni ma legati alla tradizione del territorio, sfilano portando con sé anche l’idea del gusto medievale.
E allora, drappeggi e veli, volant sulle maniche, morbidezza delle forme e colori pastello, si arricchiscono di giubbini in pelle dorata, creando armoniosi contrasti nella prima collezione presentata, quella di Figure.
Giochi di luce, trasparenze negli abiti tattoo, tessuti pregiati e vistosi, tutto nei toni del rosso e del nero per gli abiti di Daniela Cocco, accompagnati dagli eleganti tacchi vertiginosi by Dress.
Atteggiamento candido e spensierato è quello assunto da Gaia nella scelta dei suoi modelli. Camicioni bianchi o floreali che richiamano la purezza della natura e l’ingenuità di chi li indossa, per una donna ancora un po’ bambina.
Anche Quartararo propone una donna casual, estiva e sbarazzina: jeans, canotte in cotone, zeppe e cappelli per un estate trendy.
Morbide casacche dalle decorazioni floreali, kaftani e ancora cappelli a falde larghe si alternano ad eleganti svolazzanti abiti dai colori contrastanti ma ben equilibrati. Per una donna dall’animo chic ma sempre gioviale firmato La Vie en Rose.
DonnaPiù, invece, fa salire in passerella abiti in perfetto stile medievale. Una collezione giocata sui toni del giallo che, come pennellate, emerge da una tela a sfondo nero. Abiti arricciati in vita, pizzi, mosaici di lustrini su tulle e, colpo di scena finale, la bellissima Natalie Caldonazzo su un abito a sirena rosso.
Tagli asimmetrici e apparentemente accostati senza alcun rigor di logica, ci appaiono, invece, come dei veri e propri collage di tessuti e colori in grado di creare un gioco di geometrie minimal. Nulla è
lasciato al caso per l’architetto Daniela Vinciguerra e il suo brand Vuedu: ogni taglio e ogni eccesso di tessuto sono frutto di un’idea e un lavoro ben preciso. Arte e Moda allo stato puro.
Gli abiti da sposa e cerimonia dell’ Atelier Gigante conquistano i cuori dei più sentimentali che, però, si abbandonano al fascino di una sensualità che lascia ampio spazio all’immaginazione, senza mai mostrare del tutto.
#Ittassivuci di Giuseppe Di Rosalia, invece, reinterpreta in chiave moderna il famoso ‘panaro’ (cestino) siciliano, valorizzandone l’idea tramite borse dalla foggia squadrata, in toni chiari e decisi. Il nome del brand, ovvero Ittassivuci delinea un modo di vivere ribelle e partecipativo, quello di una Sicilia che vuole cambiare senza mai dimenticare le proprie origini.
All’interno de “L’Università è di moda”, un piccolo spazio viene dedicato anche alla moda maschile grazie alla storica azienda della famiglia Zambito, Sailor. La fanno da padrone il rosso e l’azzurro su pantaloni a barca e avvolgenti giacche a vento che ci riportano alla mente l’idea della vita marinara. Risaltano poi pashmine leggere ma dalle tonalità decise, completi in lino dai colori nature e cravatte in sgargianti verde e blu elettrico. Uno stile rinnovato e giovanile, ma sempre composto.
Ricchezza e teatralità per gli accessori e i gioielli di Ma.Dì Creazioni. La stilista, capace di raccontare perfettamente l’epoca medievale in questione, propone coroncine di pietre preziose e catenine gioiello, ma anche decoratissime cavigliere e collane vistose. Tutto sui toni dell’oro e del rosso.
Grande richiamo alla sicilianità nelle stampe, e al medioevo nei tagli morbidi e oscillanti, per le creazioni di DueRRuote. Dall’immagine del carretto siciliano, le due stiliste fondatrici hanno saputo creare un brand capace di far incontrare design e artigianato, tradizione e contemporaneità. Morbide tuniche, turbanti e ornamenti che richiamano anche la tradizione della vicina Africa.
Si fa notare, poi, un bellissimo e preziosissimo abito due pezzi, tempestato di paillettes e luccichii: disegni e colori del carretto, trattati come mosaico e luccicanti come la pelle di un serpente dopo la muta. Idea ancora vincente di DueRRuote quella di accostare alle modelle professioniste in passerella, giunte da Milano Roma e Catania, anche donne di ogni età, etnia e corporatura. Un tripudio di autentica femminilità.
Infine, ultimi a sfilare, ma non per importanza, sono gli abiti da sposa leggiadri e romantici, per moderne principesse, di Loredana Lombardo. Tagli semplici e sensuali, ricami e pizzi per un eleganza pura e raffinata.
Tutte aziende Made in Sicily, quindi, capaci di raccontale le trasformazioni del proprio territorio, rimanendo sempre ancorati alle tradizioni e alla sicilianità. Progetti nati dalla voglia di comunicare il profondo amore per l’arte e la moda ma, soprattutto, per la Sicilia.
L’evento, inoltre, è stato allietato dall’intervento di Lollo Franco che ha letto e interpretato alcuni passi del Tristano e Isotta e del Garcia Marquez.
Gradevoli i giovani figuranti che hanno sfilato in costumi e con attrezzi di scena in stile medievale, provenienti direttamente dall’archivio storico del Teatro Massimo di Palermo. Inoltre, facevano da ornamento alla passerella e al parterre giullari, danzatori, acrobati e trampolieri della scuola Circ’Orpificio, capaci di introdurci all’interno di importanti viaggi temporali, fino a ricreare le atmosfere della vita medievale.
Tra i partecipanti anche gli studenti del Dams che hanno raccontato il lavoro di ricerca attuato in collaborazione con il Teatro Massimo. I ragazzi sono stati presentati e sostenuti da Licia Raimondi. Gli studenti del corso di Disegno Industriale, introdotti e supportati da Monia Arizzi, hanno invece reso tangibile tutta la creatività e dei loro studi presentando capi d’abbigliamento e accessori capaci di trasformarsi assumendo nuove funzioni.
“Abbiamo compreso fin da subito il valore che avrebbe potuto avere questo progetto, sia per poter aprire la città all’università e l’università alla città ma, soprattutto, per dare un importante contributo ai ragazzi. Farli diventare i futuri imprenditori di se stessi trovando il loro spazio nel mondo del lavoro”, ha dichiarato il rettore dell’Università Fabrizio Micari.
L’Università è di moda si è rivelata una serata impregnata di arte e cultura organizzata con eccellenza dal rettore Micari, la Presidente di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio, l’organizzatrice di eventi Rosi De Simone Eventi e la regista di moda Marika Messina.
Ognuno dei quadri portati in scena, inoltre, è stato arricchito da un accompagnamento musicale specifico per l’anima di ogni brand, a cura di Mauriziotto Dj.