Una nuova produzione della Traviata che mira a farsi ricordare, è quella che si accinge a debuttare oggi 19 marzo presso il teatro Massimo di Palermo.
La Traviata, celeberrima ed amatissima terza Opera della cosiddetta trilogia popolare di Giuseppe Verdi (di cui fanno parte anche gli altrettanto noti Rigoletto e il Trovatore), giunge trionfale in seno alla programmazione artistica 2017 del Teatro Massimo.
In sede di conferenza stampa, tra gli interventi del sovritendente Francesco Giambrone, del direttore artistico Oscar Pizzo, degli artisti stessi, nonché di produttori, creativi ed esecutivi, nelle singole interviste e nel chiacchiericcio informale, molto di questa La traviata è stato rivelato. E’ lecito restituirne un sunto, senza spoiler.
Per il regista argentino Mario Pontiggia “ Non ci si deve stupire se in quell’ottocento, ove la dissolutezza privata veniva dissimulata nei rigidi schemi di un comportamento pregno di buone maniere ed albagia, una vicenda teatrale esplicita e sincera come quella di Marguerite Gautier (La Signora delle camelie nel romanzo e nella prosa) poi Violetta Valery (ne La traviata lirica) suscitasse tanto scalpore ed indignazione nel pubblico fruitore. L’esistenza stessa di questa donna, così come la descrizione di tutti coloro che le gravitano intorno, poneva la gente dinnanzi alla rappresentazione pedissequa, spietata e giudicante, quasi da moderno reality show, del loro decadente stile di vita e dell’abietta società nella quale erano immersi.”
Pontiggia conclude con questa riflessione: “Ancora oggi La traviata è in grado di assurgere a specchio della contemporaneità. Viva e vitale è la furiosa critica alla società borghese, ad i suoi valori talvolta falsati da un sordido e insano perbenismo. E nell’Opera, così come nella pièce teatrale, fortissimo è anche il messaggio proto-femminista di libertà, autocoscienza e autodeterminazione. In fondo Violetta è una cortigiana che riesce a costruirsi una fine cultura, una che della licenziositá riesce a farsi schermo coltivando la propria personalissima morale. Tutto ciò fa de La Traviata un Opera modernissima e densa di significato.”
L’allestimento di questa La traviata è stato affidato a Francesco Zito e Antonella Conte.
I due scenografo-costumisti l’hanno calata tra le vestigia di una Parigi travestita della fulgida bellezza senza tempo dello stile Liberty palermitano. Un gentile omaggio all’arte Belle Epoqué parigina che tanto bene ha sposato splendenti luoghi iconici della nostra città isolana, facendosi di volta in volta reinterpretare ed esaltare dai Florio, da Vittorio Ducrot e da Ernesto Basile. Un vanto per i laboratori di scenotecnica, le sartorie e le maestranze pertinenti al teatro Massimo, che godranno dell’ammirazione del pubblico italiano e di quello giapponese durante la tournée dell’Opera in giugno.
Ma non è finita qui, perché se la visita desidera l’incanto familiare dell’architettura e delle decorazioni Liberty, ebbene, anche l’olfatto reclama la sua parte.
Ed ecco che in una fortunata contingenza di incontri, tra piacevoli percezioni fugaci fantasticherie olfattive e minuziose prove in fialetta, lo stilista francese Emanuel Ungaro e il noto parfumer Alberto Morillas danno vita al profumo “Violetta Valery”. Una fragranza dalla nota di “testa” che odora di muschio e agrumi siciliani, pervasa da una nota di “cuore” fruttata e dall’acceso calore afrodisiaco (un ingrediente tenuto segreto alla stampa) e che lascerà nel suo graduale svanire una leggiadra e dolce nota di “base” alla rosa del deserto. Il profumo sarà diffuso in sala durante la messa in scena per mezzo di un macchinario speciale che lo farà giungere a tutti gli astanti.
La Prima è prevista per il 19 Marzo 2017. Repliche il 21, 22,23, 25,26,30 Marzo ed il 1 Aprile. Per i costi dei biglietti, clicca qui.