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Grandi Sche(r)mi – Uscite dell’1 settembre 2016

Settembre al cinema inizia parlando di amori, parentele e patologie. Vediamo meglio.

la_famiglia_fangI primi ad arrivare, martedì 30 agosto, sono L’effetto acquatico – Un colpo di fulmine a prima svista della compianta Sólveig Anspach e di Jean-Luc Gaget (con Samir Guesmi nel ruolo di un timido che prende una sbandata per l’istruttrice di nuoto Florence Loiret Caille e insiste per diventare suo allievo) e Un padre, una figlia di Cristian Mungiu (con Adrian Titieni che ha preparato alla rampolla Maria-Victoria Dragus un futuro luminoso, messo a repentaglio da un’aggressione). Genitori in un certo senso meno premurosi ne La famiglia Fang di e con Jason Bateman, il quale divide la scena con Nicole Kidman (sua sorella sullo schermo) e Christopher Walken: artisti della messinscena le cui performance hanno coinvolto fin dalla più tenera età i loro pargoli, oggi cresciuti (con qualche trauma) e poco inclini a credere alla reale scomparsa dei loro “vecchi”. Situazione rovesciata in Lolo – Giù le mani da mia madre, in cui Dany Boon, innamoratosi di Julie Delpy (anche regista), è vittima delle gelosie e delle angherie del discendente diciannovenne (Vincent Lacoste) di quest’ultima. Un sentimento forte è pure al centro di Io prima di te (dall’omonimo best seller), diretto da Thea Sharrock: una ragazza ottimista (Emilia Clarke) è chiamata ad assistere un ricco giovanotto tetraplegico (Sam Claflin). Invece il problema di Jason Bourne, alias Matt Damon, per la quinta volta nei panni dell’agente segreto (guidato ancora da Paul Greengrass), è – come noto – l’amnesia: questione perlopiù risolta, comunque accantonata per far fronte a una pericolosa organizzazione. Nel cast Tommy Lee Jones e Stiles, Vikander, Cassel. L’ultima malattia da trattare è quella per il gioco: ne è affetto Luca Magri, autore e interprete de Il vincente, dramma su uno scapolo che finge di farsi curare ma persevera…

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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