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Uscite del 7 settembre 2017 – Grandi Sche(r)mi

Ecco le uscite al cinema del 7 settembre 2017. Settimana cinematografica folta. E dominata da stridori.

Arriva mercoledì 6 il veridico Dove cadono le ombre, di Valentina Pedicini, rincontro tra un’infermiera (Federica Rosellini) e un’anziana sperimentatrice (Elena Cotta).

Ulteriori contrasti in In Dubious Battle – Il coraggio degli ultimi, da Steinbeck, di (e con) James Franco (affiancato da vecchie glorie: Duvall, Harris, Shepard…), sugli scontri tra braccianti e possidenti durante la Grande Depressione, e Miss Sloane – Giochi di potere, nel quale l’irriducibile Chastain, guidata da John Madden, affronta delle lobbies a lei familiari. Guai più tangibili per Nikolaj Coster-Waldau, che ne La fratellanza (di Ric Roman Waugh) è incarcerato per una disgrazia; gli tocca affiliarsi a una banda. Con Jon Bernthal, che è anche in Baby Driver – Il genio della fuga di Edgar Wright, in cui Ansel Elgort è un asso del volante al servizio del disonesto Spacey.

Lieve è poi Fottute! di Jonathan Levine, con Schumer e Hawn figlia e madre alle prese con una pericolosa vacanza ecuadoregna. Minacce maggiormente inquietanti da Zuzana Mauréry in The Teacher di Jan Hrebejk: nella Cecoslovacchia dell’83 una prof approfittò della sua posizione per ottenere favori dai genitori degli alunni. Messo male pure Ethan Embry, che in The Devil’s Candy di Sean Byrne è un problematico pittore finito in una casa malefica.

A ben altri orrori quotidiani s’accosta Paolo Pierobon ne L’ordine delle cose (di Andrea Segre): funzionario ministeriale per l’immigrazione, si compenetra in una situazione difficile. Titolo affine, trama diversa per Silvio Soldini e il suo Il colore nascosto delle cose: relazione tra la massaggiatrice cieca Valeria Golino e il frenetico pubblicitario Adriano Giannini. In sala da venerdì 8, mentre All Eyez on Me – biografia di Benny Boom del turbolento cantante 2Pac, qui Demetrius Shipp Jr. – è visibile da giovedì 7 a mercoledì 13.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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