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Grandi Sche(r)mi – Uscite del 7 luglio 2016

it_followsInizia l’estate, settimana parca di titoli rispetto al solito. Comunque nel segno della fantasia…

L’uscita anticipata (a mercoledì 6) spetta stavolta all’horror It Follows di David Robert Mitchell, nel quale la giovane Maika Monroe, dopo un’innocente avventura, si ritrova perseguitata da qualcosa di indefinito. Mala sorte che tocca pure ai suoi amici… Sul versante sequel rincontriamo quattro buffi e popolari guerrieri chiamati Raffaello, Donatello, Michelangelo e Leonardo: Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra, diretto da Dave Green, racconta di un’inedita alleanza fra delinquenti (uno è il nuovo arrivato Tyler Perry) e degli sforzi dei nostri eroi per combatterli, ancora al fianco di Megan Fox e Will Arnett; nel cast entra anche Laura Linney. Giunge in ritardo nelle nostre sale la più recente fatica del visionario Terry Gilliam, The Zero Theorem, in cui recitano Christoph Waltz, Mélanie Thierry, David Thewlis, Lucas Hedges (nonché Matt Damon, Tilda Swinton, Peter Stormare, Ben Whishaw…). La trama, ambientata in un tetro futuro, vede un appartato genio informatico concentrarsi sulla scoperta del senso della vita attraverso una formula, mentre la libertà d’azione sta per estinguersi a causa del controllo ossessivo imposto da una dittatura. Qualche vessazione di stampo diverso la subisce Mario Acampa in Press – Storie di false verità. Giornalista televisivo a rischio di licenziamento (a causa di tagli al personale), decide di inventarsi le notizie, con la riluttante complicità del suo cameraman (Gianluca Guastella). Abbagli che somigliano più a traveggole per i fratelli Santoro (che hanno i volti di Emiliano Carrazzone e Manuel Fanego), rockers argentini la cui storia – dall’anonimato al successo, passando per gli allucinogeni – è ripercorsa in Toxic Jungle di Gianfranco Quattrini.

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Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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