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Grandi Sche(r)mi – Uscite del 5 maggio 2016

stonewallAl cine territori e situazioni inesplorate (come nella rivisitazione animata di Robinson Crusoe di Ben Stassen e Vincent Kesteloot). A seguire un vademecum.

Zeppo di volti familiari (Evans, Downey, Johansson…) è Captain America – Civil War (in sala da mercoledì 4), diretto da Anthony e Joe Russo, in cui l’eroe si scontra con Iron Man per una divergenza operativa. Una lotta (per i diritti dei gay) si svolge pure in Stonewall di Roland Emmerich (con Jeremy Irvine e Jonathan Rhys Meyers), solo che questa è Storia (e risale al 1969). Anche Zhao Tao in Al di là delle montagne di Jia Zhang-ke vuol cambiare la sua condizione: sceglie uno dei suoi due spasimanti e va in Australia. Altro lungo viaggio attende l’anziano (e quasi svanito) Jean Rochefort che vuol recarsi in Florida con la figlia Sandrine Kiberlain (regia di Philippe Le Guay). Microbo & Gasolina (ovvero Ange Dargent e Théophile Baquet nell’omonima pellicola di Michel Gondry), dal canto loro, sono due intraprendenti ragazzini che d’estate, anziché annoiarsi con i genitori, preferiscono costruire un veicolo rudimentale e filarsela. E che dire della svolta di Ewan McGregor e Naomie Harris ne Il traditore tipo di Susanna White? Avvicinati da Stellan Skarsgård, ambiguo affarista russo, lo aiutano a passare informazioni all’MI6, ma proprio quest’ultimo li incastra. “Trappolone” di natura diversa per Il ministro, ossia Fortunato Cerlino nella commedia di Giorgio Amato con Gian Marco Tognazzi, che per ingraziarselo gli ha preparato una (disastrosa) serata di cibo e sesso. Più classico il sentimento di Riccardo Leonelli (disposto a seguire l’amata in convento) in Corpo estraneo di Krzysztof Zanussi, mentre Gea Martire ne La buona uscita di Enrico Iannaccone tenta di combattere l’apatia circostante. Sul concreto va ancora Patricio Guzmán con il documentario Nostalgia della luce, tra fenomeni cosmici e passato dolente.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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