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Grandi Sche(r)mi – Uscite del 5 aprile 2018

Storie vere, opere d’autore o di puro intrattenimento. In uscita al cinema questo weekend una ridda di titoli per tutti i gusti.

Sangue, propositi, ardimento, umorismo. Materie componenti i plots della settimana.

Molti italiani. Bob & Marys – Criminali a domicilio di Francesco Prisco narra le (rivitalizzanti) beghe d’una grigia coppia (Morante e Papaleo) costretta a detenere loschi pacchi. Dalla galera (per rissa) esce lo chef Marchioni, che in Quanto basta di Francesco Falaschi istruisce un dotato allievo autistico (Fedele) sotto gli occhi dell’assistente sociale Solarino.

Di sentimenti (adolescenziali) parla pure Succede di Francesca Mazzoleni, con Margherita Morchio in un’affiatata comitiva, mentre Lovers di Matteo Vicino (nel cast Reggiani e Marescotti) mostra il lato “acido” delle relazioni (vendette, infedeltà…). E c’è l’horror The Wicked Gift, di e con Roberto D’Antona, afflitto da incubi.

Ulteriori brividi per John Krasinski e il suo A Quiet Place – Un posto tranquillo (vi recita con Blunt): famiglia vive nel bosco, in silenzio; ne va della vita! Non che Renner e la Olsen ne I segreti di Wind River (di Taylor Sheridan) se la passino meglio: cacciatore e agente FBI, indagano su un delitto tra le nevi del Wyoming. La natura inospitale è poi affrontata dal velista Firth, che ne Il mistero di Donald C. (di James Marsh) partecipa per soldi a una regata in solitaria, atteso dalla moglie Weisz (è una biografia, come del resto Il giovane Karl Marx – ossia August Diehl diretto da Raoul Peck – sui fermenti operai nei ’40).

Sport diverso (equitazione) per il 15enne disadattato Charley Thompson (Charlie Plummer nel film di Andrew Haigh): si lega a un cavallo e vuol salvarlo. Niente bestie invece nel crime movie di Christian Gudegast (con Butler) Nella tana dei lupi, fitto scontro tra uno sbirro e dei rapinatori. La legge (o codice) c’entra infine in The Constitution – Due insolite storie d’amore del croato Rajko Grlić, con Nebojša Glogovac, prof gay depresso che aiuta un poliziotto serbo a studiare.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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