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Uscite al cinema del 31 maggio 2018

Fine maggio tra delinquenti veri, improvvisati o presunti e posti isolati. Ma tra le uscite al cinema c’è spazio anche per sentimenti contrastati o instabili.

Le uscite al cinema parlano di crimine e vita di provincia. Con un paio di eccezioni.

Si tratta di Tuo, Simon di Greg Berlanti, in cui lo studente Nick Robinson, che non ha mai rivelato ai genitori Garner e Duhamel di essere gay, intrattiene on line una corrispondenza segreta con un misterioso compagno di scuola, e de L’arte della fuga, storia di tre fratelli (Laurent Lafitte, Nicolas Bedos, Benjamin Biolay) sentimentalmente indecisi, diretta da Brice Cauvin (nel cast la Jaoui).

Di colpe ben più gravi è accusato l’architetto Jordi Mollà in Prigioniero della mia libertà, di (e con) Rosario Errico: si vendicherà? Con Giannini e Sastri. Cosa organizzino i fratelli in bolletta Channing Tatum e Adam Driver con la complicità del galeotto Craig nel nuovo film di Steven Soderbergh, La truffa dei Logan, è evidente fin dal titolo: un colpo da mettere a segno durante un’importante gara automobilistica. Meno ilare l’atmosfera di Anna (di Charles-Olivier Michaud), dove l’omonima Mouglalis è una fotoreporter che indaga sulla prostituzione minorile in Thailandia e subisce ritorsioni.

Si finisce in tribunale con lo sbattuto avvocato (ex-attivista) Washington, assunto dal ricco studio legale di Farrell; è End of Justice – Nessuno è innocente, per la regia di Dan Gilroy. Malefatte impunite nell’horror (un sequel basato sulla cronaca) The Strangers – Prey at Night di Johannes Roberts: Christina Hendricks e Martin Henderson partono con i figli per un breve campeggio, funestato dalla persecuzione di tre killer mascherati.

Tribolazioni maggiormente contenute per Maria Roveran – che in Resina di Renzo Carbonera è una violoncellista delusa tornata nell’isolata comunità d’origine; qui tenta di (ri)mettere in piedi un coro maschile – e per Adriano Tardiolo, protagonista di Lazzaro felice di Alice Rohrwacher (che guida anche sua sorella Alba), giovane contadino così buono da apparire ingenuo.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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