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Uscite al cinema del 30 novembre 2017: i titoli da non perdere

Parenti poco raccomandabili popolano le uscite al cinema di questa settimana. Ma c’è spazio pure per i sentimenti, i misteri e… il presepe.

Coppie, famiglie, gruppi numerosi animano i film in uscita. Andiamo a presentarli.

In Amori che non sanno stare al mondo Francesca Comencini seziona una relazione finita; però Thomas Trabacchi vuol voltare pagina, Lucia Mascino no. Un cinico parentado altoborghese (formato da Huppert, Trintignant, Kassovitz con l’aggiunta di Toby Jones) è al centro di Happy End di Michael Haneke: l’incidente in un cantiere mina equilibri già inesistenti.

Atmosfera più malata nel musical scespiriano di Roberta Torre Riccardo va all’inferno, dove il pazzo Ranieri contende agli avidi congiunti (madre Bergamasco in testa) il controllo di un’organizzazione criminale. Nucleo e rivalità s’allargano nel lieve Daddy’s Home 2, sempre di Sean Anders: confermati il padre Wahlberg e il patrigno Ferrell, raggiunti per Natale dai rispettivi babbi, Gibson e Lithgow.

Complicatissima la situazione delle Seven Sisters del fantascientifico film di Tommy Wirkola: sette gemelle identiche (le interpreta Noomi Rapace) nate in un futuro in cui è permesso allevare un unico figlio (legge promulgata da Glenn Close), costrette a uscire una alla volta soltanto un giorno alla settimana dal nonno Dafoe. Quest’ultimo è anche nella nuova versione di Assassinio sull’Orient Express: Kenneth Branagh, regista e attore (con Pfeiffer, Depp, Cruz, Ridley, Gad, Jacobi, Dench…), indaga nei panni di Poirot.

Passando alle combriccole, torna quella di Smetto quando voglio – Ad honorem. Nella chiusura della trilogia di Sydney Sibilia ecco Leo, Aprea, Lavia, Sermonti, De Rienzo, Calabresi, Fresi e perfino Marcorè evadere di prigione per fermare i folli piani di Lo Cascio. Pure nel cartoon di Timothy Reckart Gli eroi del Natale c’è una missione per un asinello: far sì che Maria e Giuseppe arrivino a Betlemme. Invece è sola Lene Cecilia Sparrok – ragazza lappone discriminata in Svezia negli anni ’30 – in Sami Blood di Amanda Kernell.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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