Mondo dell’adolescenza e motivi di conflitto al centro dei film al cinema della settimana. Che non sono pochi.
Parecchi italiani, da Claudio Amendola, che dirige e interpreta – con Luca Argentero, Valentina Bellè, Giacomo Ferrara – Il permesso – 48 ore fuori (quattro detenuti che, separatamente, cercano perdono o riscatto nei due giorni di libertà a loro disposizione) a Guido Chiesa, autore di Classe Z (con Andrea Pisani, Alessandro Preziosi, Antonio Catania), dove un gruppo di studenti svogliati è ghettizzato e lasciato al suo destino; da Max Croci, che ne La verità vi spiego sull’amore descrive il caos in cui piomba la mamma Ambra Angiolini – aiutata dalla sodale Carolina Crescentini – dopo essere stata abbandonata dal compagno Massimo Poggio (nel cast Pesce, De Sio ed Engleberth), a Max Nardari, regista de La mia famiglia a soqquadro (storia di un undicenne che vuol far dividere i suoi genitori per sentirsi uguale agli altri), con Marco Cocci, Bianca Nappi più Giorgi e Bruschetta. A parte gli americani 17 anni (e come uscirne vivi) di Kelly Fremon Craig (con Hailee Steinfeld, che rompe con la sua migliore amica, e Woody Harrelson) e Ghost in the Shell di Rupert Sanders (con Scarlett Johansson – attorniata da Takeshi Kitano e Juliette Binoche – nei panni futuristici di una cyber-poliziotta che deve sventare un complotto), restano solo film europei. Il viaggio – regia di Nick Hamm – racconta il vero avvicinamento forzato (un percorso condiviso in auto) di due leader politici irlandesi (Timothy Spall e Colm Meaney); anche nel tedesco The Most Beautiful Day – Il giorno più bello i protagonisti (Matthias Schweinhöfer e Florian David Fitz, che dirige pure), entrambi malati, si spostano (verso l’Africa!), mentre nello spagnolo La vendetta di un uomo tranquillo, di Raúl Arévalo, l’ex-galeotto Luis Callejo apprende che la moglie Ruth Díaz ha iniziato a frequentare Antonio de la Torre.