Quella di Halloween non poteva che essere una settimana fatata al cinema. Tra credenze e religioni.
The Last Witch Hunter – L’ultimo cacciatore di streghe di Breck Eisner si riferisce a Vin Diesel, guerriero immortale a causa della maledizione della sconfitta regina delle fattucchiere, ripresentatasi ai giorni nostri. Con Elijah Wood e Michael Caine. Ghosthunters – Gli acchiappafantasmi di Tobi Baumann (con il piccolo Milo Parker) si rivolge ai bimbi – così come Giotto – L’amico dei pinguini di Stuart McDonald, con Alan Tudyk e Sarah Snook, storia di un cane goffo che trova un’occasione di riscatto – e parla di uno spettro verde “sfrattato” da uno spirito maligno. Modi di vedere superati (?) infestano la vita di Günes Sensoy e delle sue quattro giovani sorelle in Mustang del turco Deniz Gamze Ergüven: le ragazze decidono di sottrarsi a nozze programmate. Pure la quattordicenne Lea van Acken subisce un’educazione rigida “da ripensare” in Kreuzweg – Il cammino della fede di Dietrich Brüggemann. E c’è ancora un ribelle: Rupert Friend, killer potenziato che avversa l’avida azienda interessata ai suoi segreti nel sequel Hitman – Agent 47 di Aleksander Bach. Dal canto suo Diego Abatantuono, diretto da Guido Chiesa in Belli di papà attua uno stratagemma per scuotere i suoi viziatissimi rampolli nullafacenti (al film partecipa Francesco Facchinetti). Lavorerebbe più volentieri di loro Vincent Lindon, cinquantenne costretto a un impiego sottopagato ne La legge del mercato di Stéphane Brizé. Stress di tono diverso per Christian Clavier, che, tra mille inconvenienti, in Tutti pazzi in casa mia di Patrice Leconte (con Bouquet e Bonneton) vorrebbe ascoltare un disco appena comprato. Altra girandola di situazioni buffe per Peter Bogdanovich, che riunisce Wilson, Poots, Aniston, Hahn, Forte e Ifans per raccontare un travagliato allestimento teatrale in Tutto può accadere a Broadway.