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Grandi Sche(r)mi – Uscite del 25 agosto 2016

il_clanLa stagione al cinema s’impenna. Situazioni rischiose in tutte le trame!

È planetaria quella de L’era glaciale – In rotta di collisione, quinto episodio (in arrivo già lunedì 22) delle avventure in animazione digitale del mammuth Manny, del bradipo Sid, della tigre Diego e dei loro amici preistorici, stavolta minacciati da un cataclisma cosmico. Regia Mike Thurmeier e Galen T. Chu. In grossi pasticci finiscono anche due surfisti, Blake Lively e Josh Hutcherson, l’una nel thriller di Jaume Collet-Serra Paradise Beach – Dentro l’incubo (dove è bloccata su uno scoglio da uno squalo), l’altro nel semi-biografico Escobar (diretto da Andrea Di Stefano), in cui interpreta l’ignaro neo-fidanzato della nipote del celeberrimo trafficante (con il volto di Benicio Del Toro). Dalla Colombia passiamo all’Argentina raccontata da Pablo Trapero ne Il clan: una famiglia realmente esistita (il patriarca è Guillermo Francella, il primogenito Peter Lanzani) che, sul finire del regime, s’arricchiva grazie ai sequestri. Di azioni atroci potrebbe rendersi responsabile pure Helen Mirren, colonnello britannico che, attraverso l’uso di droni, comanda le operazioni belliche contro una cellula terroristica keniota ne Il diritto di uccidere di Gavin Hood: bombardare o no un sito con una bambina? Nel cast Aaron Paul, Barkhad Abdi e il compianto Alan Rickman. Uno scontro tra ceti (traghettatori e borghesi) è invece al centro del grottesco Ma Loute di Bruno Dumont, con Fabrice Luchini, Valeria Bruni Tedeschi e Juliette Binoche: l’amore tra due giovani ne è la scintilla. Concludiamo nel solco delle parentele con due genitrici particolari: Silvana Stefanini, madre (nella vita) di Mario Balsamo nel suo quasi documentaristico Mia madre fa l’attrice, e Josiane Balasko, presso la quale si rifugia in una fase difficile la figlia Alexandra Lamy in Torno da mia madre di Éric Lavaine (con Mathilde Seigner).

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Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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