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Grandi Sche(r)mi – Uscite del 20 ottobre 2016

jack_reacher_punto_di_non_ritornoPiccoli o cresciuti, i figli sono il fil rouge che unisce quasi tutti i film della settimana.

Mentre lo scatenato I babysitter di Giovanni Bognetti (con Francesco Mandelli che bada al pestifero bambino del suo capo Diego Abatantuono quando i suoi compari Paolo Ruffini e Andrea Pisani gli organizzano una festa a sorpresa) e il pio Il missionario – La preghiera come unica arma di Marcelo Torcida (con l’adolescente paraguayano Harry Stanley sulla via della conversione) escono rispettivamente con uno e due giorni di anticipo, l’ultima fatica di Ken Loach (Io, Daniel Blake, con Dave Johns e Hayley Squires), incentrata sulle vicissitudini di un uomo che, in attesa di un sussidio per malattia, deve continuare a lavorare e di una ragazza-madre, arriva venerdì 21. In circolazione regolarmente da giovedì gli altri titoli. Guai con la figlia (Dakota Fanning) anche per l’irreprensibile Ewan McGregor, che interpreta (con Jennifer Connelly) e dirige American Pastoral: pare che la giovane abbia commesso un attentato. Invece il rampollo di Nicolas Cage e Sarah Wayne Callies in Pay the Ghost di Uli Edel è scomparso durante la notte di Halloween; viene fuori che ne è responsabile uno spettro, e forse si può ancora fare qualcosa. A monte, se non credete che i frugoletti li portino le Cicogne in missione dell’omonimo cartoon digitale diretto da Nicholas Stoller e Doug Sweetland (nel quale un volatile per avventurose circostanze riscopre questa sua “primordiale” funzione), c’è Piuma, la commedia di Roan Johnson che narra gli scombussolamenti di due maturandi (Luigi Fedele e Blu Yoshimi) rimasti inaspettatamente “incinti”. Niente pargoli, infine, per Tom Cruise nel sequel di Edward Zwick Jack Reacher – Punto di non ritorno: l’agente senza regole entra in azione per scagionare il maggiore che coordinava la sua unità (Cobie Smulders), arrestata per spionaggio.

 

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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