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Grandi Sche(r)mi – Uscite al cinema del 20 giugno 2019

Dalle origini della Sindrome di Stoccolma al classico horror rivisitato, più viaggi diversamente motivati e una fiaba rielaborata. Sono le nuove uscite al cinema.

Nequizie e speranze attivano i film in arrivo. Che sono vari.

Il reboot di Lars Klevberg La bambola assassina giunge mercoledì 19. Ora il sinistro pupazzo che una madre (Aubrey Plaza) dona al suo bimbo (Gabriel Bateman) ha una natura diversa, comunque letale. Ragazzi più cresciuti sullo sfondo di Arrivederci professore, di Wayne Roberts, dove Johnny Depp è un docente universitario in fin di vita che decide di darsi ai vizi e alla franchezza, riscoprendo per contro valori dimenticati.

Ancora gioventù in Sir – Cenerentola a Mumbai (in cui la regista Rohena Gera narra l’amore nato tra un ricco e annoiato Vivek Gomber e la sua indigente ma positiva domestica Tillotama Shome) e Lucania – Terra sangue e magia, nel quale Gigi Roccati illustra il rapporto tra una figlia ammutolita (Angela Fontana) e un padre legato ai propri campi (Joe Capalbo), entrambi in fuga tra riti antichi e prese di coscienza (altri attori sono Delbono e Morgenstern).

Fra le nuove uscite al cinema anche la commedia semi-romantica La prima vacanza non si scorda mai, con la spericolata Camille Chamoux e l’ipocondriaco Jonathan Cohen conosciutisi sul web e lanciatisi in un viaggio male organizzato (dirige Patrick Cassir). Curioso pure Rapina a Stoccolma, ricostruzione – a cura di Robert Budreau – dell’assalto a una banca da parte di un delinquente (Ethan Hawke) che prese in ostaggio gli impiegati (fra loro una solidale Noomi Rapace) promettendo di liberarli in cambio della scarcerazione d’un suo compare (Mark Strong).

Ulteriore situazione singolare nel thriller di Massimo Coglitore (con James Parks, Caroline Goodall e Burt Young) The Elevator, che vede un presentatore bloccato per l’appunto in un ascensore con una strana sconosciuta. Più armonia nel musical di Mario Tronco e Gianfranco Cabiddu Il Flauto Magico di Piazza Vittorio, culturalmente vario allestimento dell’opera mozartiana (con Bentivoglio).

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Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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