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Grandi Sche(r)mi – Uscite al cinema del 20 e del 27 luglio 2017

Settimane conclusive per la stagione cinematografica. Nel “menù” varie guerre (sul fronte, al crimine, al fato)

Mercoledì 19 arrivano in sala due titoli. Uno è Prima di domani, in cui la regista Ry Russo-Young narra l’incubo in cui piomba Zoey Deutch: rivivere sempre lo stesso giorno, che si chiude con il suo decesso. L’altro è USS Indianapolis, dove Nicolas Cage, diretto da Mario Van Peebles (nel cast militano pure Tom Sizemore e Thomas Jane), interpreta il capitano McVay, che nel 1945 comandava un incrociatore in missione segreta, al punto da venire abbandonato insieme all’equipaggio allorquando l’imbarcazione fu affondata dai giapponesi; seguì un surreale processo a carico del graduato. Da giovedì 20 tre film in sala. Ancora un bellico, l’orientale Operation Chromite, con Liam Neeson nei panni del generale MacArthur (i protagonisti sono invece Jung-jae Lee e Bum-soo Lee) e la firma di John H. Lee: ricostruzione della storica missione pianificata dall’ONU per fermare il conflitto scoppiato in Corea nel 1950. Oltre al cartoon digitale  Savva, produzione russa coordinata da Maksim Fadeev su un ragazzino aiutato da un protettivo lupo bianco a salvare il suo villaggio dall’assalto delle iene, c’è CHIPS, di e con Dax Shepard e con Michael Peña (più Kristen Bell e Vincent D’Onofrio), ispirato al noto telefilm a cavallo tra i ’70 e gli ’80 (ma con più ironia): indagine interna di due male assortiti agenti californiani in motocicletta (un ex-sportivo e un infiltrato). Giovedì 27 arrivano Crazy Night – Festa col morto di Lucia Aniello (con Scarlett Johansson, Zoë Kravitz, Kate McKinnon, Jillian Bell, Ilana Glazer) e Nemesi di Walter Hill (con Michelle Rodriguez, Sigourney Weaver). Rispettivamente: uno scatenato addio al nubilato con spogliarellista accidentalmente schiattato da occultare e la riassegnazione di genere subita da un killer da parte di una vendicativa chirurga.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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