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Uscite al cinema del 16 gennaio 2020

Ombre vere, deformate, presunte o scherzose si allungano sulle nuove uscite al cinema. Che non sono tante, ma guardano a varie fasce di spettatori.

Metà gennaio, gli arrivi al cinema non sono ancora numerosi. Però sfoggiano toni diversi.

È un drammatico biopic Richard Jewell. Nel ruolo del titolo, diretto da Clint Eastwood, troviamo Paul Walter Hauser, guardia giurata che nel 1996, nel corso delle Olimpiadi ad Atlanta, riuscì a evacuare la zona in cui aveva trovato una bomba. Trattato da eroe, paradossalmente diventò subito dopo il primo sospettato dell’attentato andato a monte. Kathy Bates interpreta sua madre, Olivia Wilde una giornalista, Jon Hamm un agente dell’FBI e Sam Rockwell il suo avvocato.

Costui figura pure nel cast di Jojo Rabbit, per la regia di Taika Waititi (anche attore nei panni di un ridicolo Hitler). Protagonista è il piccolo Roman Griffin Davis, educato al nazismo nel 1944, che rivede le sue convinzioni – di certo inculcate dall’ambiente circostante – quando scopre che la madre Scarlett Johansson dà rifugio all’adolescente ebrea Thomasin McKenzie. Fra gli altri vi recitano Rebel Wilson, Alfie Allen, e Stephen Merchant.

L’atmosfera è invece manifestamente sinistra nel thriller/horror di Severin Fiala e Veronika Franz The Lodge. Ancora scossi dall’improvvisa assenza della madre (Alicia Silverstone), i fratellini Jaeden Martell e Lia McHugh trascorrono (contrariati) una vacanza su una baita di montagna con il padre Richard Armitage e la sua attuale compagna Riley Keough. Una convivenza difficile, peggiorata dalla manifestazione di strani eventi e dalla scoperta del passato traumatico della giovane donna. Arriva più tardi (venerdì 17) l’ultima novità in uscita, Me contro Te – Il film: La vendetta del Signor S, firmato da Gianluca Leuzzi. Al centro della trama Sofia Scalia e Luigi Calagna, youtubers noti fra il pubblico infantile come Sofì e Luì, sfidati dal loro nemico storico, stufo di essere sconfitto da loro.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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