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Uscite al cinema del 15 marzo 2018

Orgoglio femminile e relazioni difficili quando non accidentate. Le uscite al cinema raccontano soprattutto questo, ma attraversando generi diversi.

Weekend d’esplorazioni e scoperte, talvolta penose. In sala, è chiaro.

Il romanzesco Rachel, con l’omonima Weisz e Sam Claflin coordinati da Roger Michell, narra di un orfano allevato da un cugino della cui morte ritiene responsabile la sconosciuta moglie (siamo nell’800). Parlando di letteratura: nella finzione fa lo scrittore di successo Nicolas Bedos, protagonista (e autore) di Un amore sopra le righe, cronaca pluridecennale dell’amore turbolento con Doria Tillier.

Un rapporto troncato da un crudele attentato illustra invece Oltre la notte di Fatih Akin, dove Diane Kruger non si rassegna alla perdita di marito e figlioletto. E di una coppia tratta in un certo senso pure Maria Maddalena, film di Garth Davis incentrato sulla giovane donna (Rooney Mara) che divenne seguace di Gesù (Joaquin Phoenix).

Figura femminile ben diversa affronta Alicia Vikander (guidata da Roar Uthaug) nel nuovo Tomb Raider: un’ancor incerta Lara Croft alla ricerca del padre scomparso da anni su un’isola. D’iniziativa si dimostra pure Miriam Leone in Metti la nonna in freezer (di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi), che occulta il cadavere dell’anziana congiunta Barbara Bouchet e perciò teme le indagini dell’inflessibile agente della Finanza Fabio De Luigi, innamorato di lei. Romanticismo leggero riscontrabile anche ne Il mio uomo perfetto di Lino Sciarrone: la barista napoletana Nancy Coppola cerca fra i clienti un fidanzato.

Chiudiamo con un cartoon giapponese e due documentari. Rudolf alla ricerca della felicità di Kunihiko Yuyama e Monotori Sakakibara è la storia d’un gattino domestico finito per sbaglio nella caotica Tokyo che si fa amico un felino temuto ma acculturato; la regista Agnès Varda e il fotografo JR dirigono e abitano Visages villages, ricognizione nella Francia rurale; Graziano Diana e Giancarlo De Cataldo raccontano Pertini – Il combattente, ritratto dell’amato presidente.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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