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Uscite al cinema del 15 giugno 2017 – Grandi Sche(r)mi

Nelle sale eventi imprevisti e apparenze smentite. Registri vari, forte rappresentanza femminile. Ecco tutte le uscite al cinema del 15 giugno 2017.

A partire da Io danzerò di Stéphanie Di Giusto, protagoniste Soko, Lily-Rose Depp, Mélanie Thierry (con Gaspard Ulliel in più), biografia della rivoluzionaria ballerina d’inizio ’900 Fuller, proseguendo con la Diane Lane (diretta, insieme ad Arnaud Viard e Alec Baldwin, da Eleanor Coppola) di Parigi può attendere – il viaggio in auto di una consorte trascurata dalla Costa Azzurra alla capitale francese pieno di piacevoli tappe impreviste – per poi finire con la Lady Macbeth impersonata da Florence Pugh nell’omonimo film di William Oldroyd (stavolta il regista è un uomo), giovane moglie del XIX secolo che si ribella alle imposizioni trovandosi un amante.

Sette adolescenti d’entrambi i generi  (osservati da Lola Créton durante i loro tuffi proibiti da una scogliera che hanno “colonizzato”) abitano Corniche Kennedy di Dominique Cabrera (altra “lei”).

Volendo, anche al centro di Nerve (di Henry Joost e Ariel Schulman) c’è una ragazza, Emma Roberts, affiancata però da Dave Franco: insieme s’infilano per avidità in un social game nel quale le loro azioni son dettate dalla rete.

Presenze muliebri importanti (Renée Zellweger e Gugu Mbatha-Raw) nel thriller processuale Una doppia verità (di nuovo coordinato da una signora, Courtney Hunt), dove l’avvocato Keanu Reeves deve scagionare il taciturno Gabriel Basso dalla pesante accusa di parricidio (il genitore era James Belushi).

Molte rappresentanti del gentil sesso (da Stefania Sandrelli a Gisella Sofio) si trovano pure ne Il crimine non va in pensione di (e con) Fabio Fulco (nel cast Nero, Marescotti, Mattioli, D’Angelo…), ambientato in una casa di riposo in cui si progetta (per bisogno) un furto. Invece Tom Hanks in Aspettando il re di Tom Tykwer attende (inutilmente?) un sovrano arabo per un affare; nel frattempo si acclimata…

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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