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Grandi Sche(r)mi – Uscite del 12 novembre 2015

gli_ultimi_saranno_ultimiEsplorazioni in nuovi territori e rancori mai davvero sepolti sono i temi della settimana. Al cinema, naturalmente.

Pan – Viaggio sull’isola che non c’è costituisce l’elemento fantastico della “pattuglia”. Lo dirige Joe Wright, nel ruolo del futuro eterno bambino – catapultato dal suo orfanotrofio verso una dimensione fatata –  c’è Levi Miller, attorniato da Hugh Jackman, Rooney Mara, Garrett Hedlund e Amanda Seyfried. Uno spostamento più terreno lo effettua Massimo Boldi: in guisa di contrariato padre della sposa, si appresta a festeggiare un Matrimonio al Sud (regia Paolo Costella), in manifesta antipatia con il consuocero Biagio Izzo. Nel cast Salvi e Conticini. Perfino Brad Pitt e Angelina Jolie (anche autrice) si concedono una vacanza: formano una coppia americana in crisi approdata negli anni ’70 in una cittadina francese in By the Sea. Ricognizioni della mente toccano invece ad Anthony Hopkins in Premonitions di Afonso Poyart, nel quale è un analista (e sensitivo) in pensione; l’FBI (nelle persone di Jeffrey Dean Morgan e Abbie Cornish) chiede il suo intervento per fermare un assassino non meno telepaticamente dotato (Colin Farrell). Altra ponderosa indagine federale nel remake (curato da Billy Ray) Il segreto dei suoi occhi, con un reo d’omicidio scarcerato e una madre addolorata (Julia Roberts; i suoi colleghi sono Chiwetel Ejiofor e Nicole Kidman). Una vecchia vicenda è al centro pure di Rams – Storia di due fratelli e otto pecore: Sigurður Sigurjónsson e Theodór Júlíusson, consanguinei islandesi che nel film di Grímur Hákonarson non si parlano da 40 anni, tornano a comunicare per salvare i propri ovini malati. Ancora un conflitto ne Gli ultimi saranno ultimi di Massimiliano Bruno, in cui Paola Cortellesi è una donna incinta con un marito inaffidabile (Alessandro Gassmann) rimasta senza lavoro. Incrocerà un poliziotto derelitto (Fabrizio Bentivoglio).

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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