Home / CULTURA / CINEMA / Grandi Sche(r)mi – Uscite del 12 maggio 2016

Grandi Sche(r)mi – Uscite del 12 maggio 2016

pericle_il_neroSbagli evitabili o ripetuti per i protagonisti dei film in arrivo. Osserviamoli.

La baby-sitter Lauren Cohan sottovaluta la situazione nell’horror The Boy di William Brent Bell: il bambolotto a cui dovrebbe (assurdamente) badare non è così innocuo! E non se la passa meglio Cristel Carrisi, perseguitata da uno stalker in Con tutto l’amore che ho di Angelo Antonucci. Unione più infelice per la piccola yemenita Reham Mohammed ne La sposa bambina di Khadija Al-Salami, costretta a nozze a 10 anni e determinata a ottenere il divorzio (storia vera, purtroppo). Vicenda addirittura autobiografica per il cantante Carmelo Zappulla, che ne Il ragazzo della Giudecca di Alfonso Bergamo ricostruisce il suo arduo caso giudiziario (nel cast Giannini e Nero). Crimini? Riccardo Scamarcio, picchiatore per un boss della camorra in Pericle il Nero di Stefano Mordini, ne sa qualcosa (Marina Foïs gli mostrerà un po’ d’umanità), mentre il disperato Jack O’Connell, che sequestra in diretta l’imbonitore televisivo Clooney sotto gli occhi della produttrice Roberts, ne commette uno in Money Monster – L’altra faccia del denaro di Jodie Foster. Per Pacino, anche regista del semi-documentario Wilde Salomé (con Chastain), i tormenti sono letterari, intanto che l’avventura firmata da Juan Pablo Buscarini Tini – La nuova vita di Violetta “vincola” la nota star adolescente Martina Stoessel a una crescita artistica e personale. Sul versante rosa ecco il sequel Un poliziotto ancora in prova (sempre di Tim Story), con Kevin Hart che mette di nuovo in difficoltà il suo rude futuro cognato/collega Ice Cube, e Viaggio da paura (di Ali F. Mostafa), dove Fadi Rifaai, Shadi Alfons e Fahad Albutairi si spostano rocambolescamente da Abu Dhabi a Beirut. Il regno di Wuba, infine, è un fantasy che narra le peripezie della guardia del corpo di un mostro (Boran Jing) e di una cacciatrice (Baihe Bai). Dirige Raman Hui.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*