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Grandi Sche(r)mi – Uscite del 10 novembre 2016

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Al cinema si inseguono i sogni. Questa settimana di più.

Ben otto lungometraggi arrivano già mercoledì 9, in concomitanza con Cinema2Day. Si va dal dramma de La ragazza del mondo (di Marco Danieli, con la testimone di Geova Sara Serraiocco innamorata del ribelle Michele Riondino) alla commedia di Edoardo Leo Che vuoi che sia (nella quale il regista e la moglie finzionale Anna Foglietta, per alimentare un crowdfunding in rete, promettono di girare un video intimo). Ma ci sono anche le melodie di Sing Street, diretto da John Carney, in cui il giovane Ferdia Walsh-Peelo vuol mettere su una band nell’Irlanda del 1985; i lirismi di Terrence Malick, che in Knight of Cups inquadra il percorso del gaudente Bale (conflitti in famiglia e molte donne, fra cui Blanchett e Portman); la biografia – firmata da Michael Grandage – dell’intemperante scrittore Thomas Wolfe intitolata Genius, con Law, Firth, Kidman e Linney. E poi la sci-fi di Morgan (del figlio d’arte Luke Scott con la specialista Kate Mara chiamata a investigare sul pericoloso comportamento di un robot), la comicità di Masterminds – I geni della truffa (dove Zach Galifianakis, Kristen Wiig, Owen Wilson – per la regia di Jared Hess – organizzano una maldestra rapina, avendo pure a che fare con il killer Jason Sudeikis) e la tenerezza di A spasso con Bob (protagonista Luke Treadaway – guidato da Roger Spottiswoode – nel ruolo di un musicista di strada imbattutosi in un gatto ferito). Il nome testé citato ci fornisce un assist per una storia vera (come le ultime due): La leggenda di Bob Wind (di Dario Migianu Baldi) narra di un uomo di teatro realmente esistito; gli dà volto Corrado Fortuna, siciliano al pari del David Coco de I cantastorie, tornato in terra natia a causa della crisi. Guarda indietro inoltre Mastandrea (giornalista incupito e aiutato da Bérénice Bejo) nel letterario Fai bei sogni di Marco Bellocchio.

 

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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