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Grandi Sche(r)mi – Uscite dell’8 e del 15 agosto 2019

Cataclismi, criminali feroci, entità maligne e… un calciatore animano le serate estive al cinema. Prevalgono thriller e horror, come sempre in questo periodo.

La nuova stagione scalda i motori. E, per contro (con il caldo che fa), elargisce brividi.

Fra i nuovi arrivi al cinema, Isabelle – L’ultima evocazione di Rob Heydon, horror in cui gli sposi Adam Brody e Amanda Crew, in dolce attesa, se la vedono con un’inquietante vicina, è stato anticipato di qualche giorno. Per converso sono puntuali i rissosi Dwayne Johnson e Jason Statham (accompagnati da Idris Elba e Vanessa Kirby), che nello spin-off di David Leitch Fast & Furious – Hobbs & Shaw devono unire i bicipiti per sventare i piani di un forzuto malfattore.

È un film in uscita l’8 agosto, così come Goldstone – Dove i mondi si scontrano di Ivan Sen (thriller australiano che contrappone i tutori della legge Aaron Pedersen e Alex Russell, costretti a loro volta a collaborare per una pericolosa indagine su una persona scomparsa, e il catastrofico norvegese The Quake – Il terremoto del secolo di John Andreas Andersen, nel quale l’esperto geologo Kristoffer Joner prevede, inascoltato, un violento sisma che potrebbe radere al suolo Oslo e cerca di salvare la sua famiglia.

C’è invece un uragano all’origine della trama del primo dei titoli previsti per Ferragosto, Crawl – Intrappolati, in cui Alexandre Aja inscena una conseguente invasione di voraci alligatori nello scantinato di Kaya Scodelario e di suo padre Barry Pepper. Ulteriori atmosfere inquietanti sono proposte in The Nest – Il nido: Roberto De Feo dirige il giovanissimo Justin Korovkin e, nel ruolo della possessiva madre (il ragazzo è disabile), Francesca Cavallin, in questa storia ambientata in una casa collocata in mezzo a una natura straniante e minacciosa. È piuttosto un falso (e surreale) biopic Diamantino – Il calciatore più forte del mondo, alias Carloto Cotta, campione entrato in crisi che cerca strade diverse. La regia è di Gabriel Abrantes e Daniel Schmidt.

 

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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