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Grandi Sche(r)mi – Uscite al cinema del 29 agosto 2019

Settimana cinematografica fatta di crimini, inseguimenti, riscatti personali, sentimenti (forse) compromessi. E non manca la musica!

Nei film in uscita si ambisce. Anche solo a salvare la pelle…

È il caso dell’agente Gerard Butler, che in Attacco al potere 3 – Angel Has Fallen (di Ric Roman Waugh, in sala già da mercoledì 28) sventa un attentato al presidente Morgan Freeman, però è sospettato di averlo ordito! Invece il carattere di Jonas Dassler ne Il mostro di St. Pauli (per la regia di Fatih Akin) è indubbiamente colpevole: un emarginato che nella Amburgo dei ’70 uccideva barbaramente donne non meno sole (storia vera). Nel medesimo periodo di delinquenti, ma da fumetto (a dirigere è l’autore Igort), parla 5 è il numero perfetto, dove il sicario a riposo Toni Servillo si rimette in gioco, aiutato da Buccirosso e Golino, per vendicare il figlio.

Con Stuber – Autista d’assalto (di Michael Dowse) arriva la polizia, rappresentata da Dave Bautista: vista indebolita da una recente operazione, coinvolge nelle indagini un malcapitato guidatore pakistano (Kumail Nanjiani). Stesse origini per Viveik Kalra, insicuro studente inglese che nell’87 scopre Springsteen e si emancipa in Blinded by the Light – Travolto dalla musica di Gurinder Chadha. A proposito, aspira a divenire una cantante l’appartata Elle Fanning in Teen Spirit – A un passo dal sogno di Max Minghella, mentre l’obiettivo di Brady Jandreau in The Rider – Il sogno di un cowboy di Chloé Zhao è rimontare in sella dopo un grave incidente di rodeo.

S’accontentano di vivere in case adiacenti gli attori-registi Romane Bohringer e Philippe Rebbot, coppia (non troppo) divisa con prole nel semi-autobiografico L’amour flou – Come separarsi e restare amici. Di famiglie (sfasciate) a un party tratta poi Laura Chiossone in Genitori quasi perfetti (con Foglietta, Calabresi, Mascino…), e a suo modo lo fa perfino Park Chan-wook in Mademoiselle (con Kim Tae-ri e  Kim Min-hee), con un’ereditiera insidiata da due truffatori nella Corea occupata degli anni ’30.

raxam

Essere avvolti dal buio, completamente proiettati verso un grande schermo sul quale si rincorrono immagini oggi squillanti, domani grigie, dopodomani mute, ma sempre in grado di creare cariche emotive più o meno durature, a volte perfino contrastanti. Sensazioni uguali e diverse delle quali Raxam non potrebbe fare a meno e della cui intensità propone la propria analisi. Condivisibile o meno, è comunque l'invito a non dimenticare un rito aggregativo e assai stimolante per la mente, perpetuatosi nonostante tutto per 120 anni: il cinema al cinema. E ragionarci su, o almeno provarci, non guasta mai.

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